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Il negozio dove si compra senza pagare

Evitare gli sprechi e puntare al riciclo delle risorse e degli oggetti ormai dismessi. Ecco l’idea alla base di questo interessante progetto che rispetta la natura e l’ambiente.
A cura di Daniela Caruso
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La crisi si fa sentire in ogni settore lavorativo e anche sul badget familiare. Si cerca di risparmiare su tutto, anche sull'acquisto di generi alimentari, che rappresentano beni primari, e sul vestiario, nonostante la moda ci tenti con capi sempre diversi e all'ultimo grido. Chi non ha mai immaginato di entrare in un negozio e di iniziare a riempire gli shopper senza poi saldare il conto alla cassa? Questa pratica pare, però, essere diventata realtà. Ebbene sì: sembra che questo incredibile sogno possa diventare realtà.

Passamano, il negozio dove si compra senza pagare: non servono banconote per poter portarsi a casa gli abiti che ci piacciono. La filosofia che soggiace a questa sorta di ‘non-negozio' poggia sull'idea del recupero e del riutilizzo, per questo non c'è un prezzo da pagare per portarsi gli oggetti a casa. Tutto questo è stato reso possibile da un gruppo di volontari, che chiedono semplicemente delle richieste libere e spontanee per poter gestire esclusivamente l'organizzazione di questo particolare progetto. Per portare avanti il negozio, infatti, è necessario sostenere l'affitto del negozio e le bollette relative alle utenze di luce e acqua. Questo free-shop è stato inaugurato a Bolzano, in via Rovigo 22/C.

Riutilizzare i beni, ridurre gli sprechi e rispettare l'ambiente: le risorse vanno utilizzate in maniera ponderata, nel pieno rispetto della natura. Il progetto fa capo a una rete di iniziative che si schierano contro la società dei consumi, che poco tiene conto dell'ecosostenibilità dei materiali e delle tematiche ambientali che ruotano intorno alle produzioni industriali. Come poter usufruire di questa particolare iniziativa? Basta recarsi al negozio, scegliere quello che ci piace e mettere tutto nel sacchetto, senza sborsare un centesimo. In sede, possono essere anche portate delle cose ormai dismesse e che non usiamo più per metterlo a disposizione della clientela. L'unico costo da sostenere, se vogliamo, è l'offerta per il pagamento delle spese della struttura.

Gli oggetti con valore affettivo non hanno prezzo, quindi meglio regalarle: è ciò che pensa Andrea Nesler, uno dei volontari che sostiene il progetto di Passamano. In merito ha dichiarato che "Ci sono cose che è più facile regalare che vendere, quando un oggetto ha un valore affettivo è difficile stabilirne il prezzo di vendita, si rischia di svalutarlo", pertanto la scelta migliore da fare è quella di regalarlo. Gaia Palmisano, una delle promotrici, spiega che l'idea è nata "all'interno del movimento internazionale ‘Transition Town' fondato dall'inglese Rob Hopkins. L'obiettivo finale è quello di creare una dimensione partecipativa con metodi che lascino spazio alla creatività individuale".

Decrescita felice, consumo consapevole e turismo responsabile, sono solo alcuni dei concetti fondanti di questa nuova frontiera del riutilizzo che punta a smorzare la frenesia capitalistica e lo sfruttamento indiscriminato delle risorse, per stendere le basi di una società che salvaguardi i diritti umani, gli animali e che, perché no, possa anche abbracciare stili di vita sani, facendo riferimento alla cucina vegana e vegetariana. Chiunque può partecipare a questo laboratorio, che può essere utilizzato come fucina per nuove idee e collaborazioni.

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