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Il mondo umanistico si mobilita per salvare il Liceo classico: “Deve rimanere com’è”

Il Liceo classico deve mantenere le sue fattezze tradizioni: letteratura e traduzione dai testi originali di autori greci e latini. Luigi Berlinguer aveva proposto di abolire la seconda prova d’esame ma è in atto una mobilitazione rivolta al Ministero della Pubblica Istruzione.
A cura di Silvia Buffo
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Il dizionario di Latino potrebbe divenire inutile: la traduzione rischia di essere radiata dal Liceo Classico
Il dizionario di Latino potrebbe divenire inutile: la traduzione rischia di essere radiata dal Liceo Classico

Il Liceo Classico, da almeno un decennio è duramente sotto attacco, per le difficoltà obiettive che generazioni di studenti hanno riscontrato durante le lunghe ore di traduzione. Il 5 allo scritto di Latino e Greco quasi un voto ambito, una mediocrità che si andava ricercando fra gli studenti meno portati per le lingue classiche e che poteva lasciar intravedere la speranza dell'ambita sufficienza. Sufficienza per la resa di traduzione, per l'apprendimento di regole, dure da metabolizzare anche per chi avesse delle solidi basi di sintassi e grammatica italiana, sufficienza per la costruzione del testo.

Una lotta, un rebus, una sfida con se stessi

Così generazioni di studenti si sono logorati su RocciMontanari, nel tentativo di tradurre adeguatamente un aoristo o una perifrastica. Nei licei classici più rigidi un tempo capitava spesso di dover tradurre senza l'uso del vocabolario, dal latino al greco o viceversa, la stessa versione. La trigonometria, le equazioni o qualsiasi altra nozione di matematica potevano risultare assai più risolvibili rispetto a un Cicerone: periodi interminabili, punteggiatura scarsa e un punto in lontananza. Come districarsi e non perdersi d'animo davanti a tanta difficoltà?

Dove trovare logica, riflessione e pazienza nell'era della frenesia digitale?

Come sentirsi adeguati nell'affrontare la traduzione? Solo attraverso interminabili ore di studio e una dose di pazienza a cui il mondo attuale non ti allena più: e-book, voci enciclopediche a portata di clic, video di pochi secondi, smartphone, chat. Pare proprio che tutto allontani dallo spirito delle lingue classiche, dalla loro logica, profondità, esaustività e saggezza. E dopo tanto sforzo cognitivo puntualmente a prevalere è il "perché devo soffrire così per una lingua morta"? Anche gli insegnanti sono d'accordo, non tutti ma qualcuno comincia a pensare che si possa studiare solo la letteratura senza l'angosciante esercizio di traduzione. Gli studenti ne soffrono, non hanno tempo, non sono capaci.

Una miniera di competenze versatili da valorizzare

E fra una lagna e l'altra il Liceo Classico si ritrova ad essere sotto attacco e rischia di essere modificato, senza considerare gli enormi vantaggi di cui si può fare tesoro, una volta superata l'ardita prova di traduzione: imparare qualsiasi altra lingua europea, dal francese al tedesco allo spagnolo, appare incredibilmente facile perché si ha padronanza di strutture linguistiche primordiali, madri e assai più complesse e perché la derivazione etimologica della maggior parte del lessico di altre lingue si può rintracciare nel Latino e nel Greco. Una miniera di competenze che possono essere più versatili di quanto si possa pensare. Per non parlare delle aziende che prediligono selezionare profili di chi padroneggia le lingue classiche, sia per l'eccellenza culturale letteraria, la penna e la comunicazione raffinata sia, e sopratutto, per l'arte della pazienza e delle logica. Perché boicottare il Liceo Classico?

 «La seconda prova dell’Esame di Stato del classico va eliminata», a dirlo è Luigi Berlinguer

La prima pietra, di chi ha peccato, è stata scagliata dall'ex ministro Luigi Berlinguer, in occasione del convegno «Il futuro del liceo classico» tenutosi al Politecnico di Milano lo scorso 28 e 29 aprile. Affermazione che non solo ha indignato i puristi, da Canfora a Mastrocola, ma ha innescato un vero e proprio movimento di massa, compatto nell'obiettivo di tutelare il Liceo Classico nelle sue fattezze tradizionali: le prove d’esame finali di traduzione dal latino e dal greco.

Che ne sarà del Liceo Classico? La mobilitazione è in atto con una lettera d'appello

Al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, al direttore degli ordinamenti scolastici del Miur, Carmela Palumbo, e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stata recapitata la lettera con l'invito a non apportare assolutamente alcuna modifica al Liceo classico. In calce alla lettera, oltre 8mila firme di sostenitori per una scuola che «deve rimanere una delle più importanti eccellenze educative nazionali». Un indirizzo educativo «che ancor oggi diploma i ragazzi che affrontano con migliori risultati gli studi universitari, sia umanistici che scientifici», sostengono i membri della "Task force per il classico", nata in occasione del convegno milanese:

Per rilanciare questo indirizzo di studi attraverso una serie di provvedimenti che da un lato consentano ai ragazzi che provengono dalle medie di poterlo scegliere con cognizione di causa; dall’altro che rendano quelli che già lo frequentano in grado di apprezzare e comprendere il senso di uno sforzo senza dubbio impegnativo, finalizzato a leggere ed intendere in originale i testi straordinari della letteratura greca e latina.

Il latino, il greco e la matematica sono le uniche materie veramente difficili da affrontare. Se verranno eliminate o modificate la scuola farà un passo avanti solo verso il processo di dequalificazione che è in atto da ormai troppo tempo.

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