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Il mistero di Marianna Cendron, scomparsa nel nulla a 18 anni: le indagini si fermano

La storia di Marianna Cendron, la ragazza di Paese (Treviso) scomparsa il 27 febbraio 2013 da Castelfranco Veneto, dove lavorava come cuoca. Per la Procura è allontanamento volontario.
A cura di Susanna Picone
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Marianna Cendron
Marianna Cendron.

Sono trascorsi più di tre anni da quando Marianna Cendron, giovane della provincia di Treviso, è scomparsa nel nulla. Tre anni e mezzo di indagini, di appelli, di servizi televisivi e di tante ipotesi: dal sequestro di persona all'allontanamento volontario. Una possibilità, quest’ultima, che la famiglia non ha mai voluto accettare ma che ormai sembra la più plausibile per gli inquirenti. Tanto che adesso, dopo le ultime ricerche che non hanno restituito Marianna ai suoi genitori, anche la Procura si è arresa. La giovane nel 2013 si sarebbe allontanata per scelta.

La scomparsa di Marianna Cendron

Marianna Cendron aveva diciotto anni quando è scomparsa nel nulla. Di corporatura esile, alta 160 centimetri, occhi e capelli castani, la giovane donna – originaria della Bulgaria e adottata da una famiglia italiana – è stata vista l’ultima volta il 27 febbraio del 2013 a Castelfranco Veneto. Lei viveva a Paese e a Castelfranco Veneto lavorava come cuoca presso un ristorante, il “Teatro al Golf”. All’epoca della scomparsa Marianna aveva da poco lasciato l’istituto alberghiero che frequentava con profitto per fare la cuoca. Anche il 27 febbraio, giorno della scomparsa, aveva lavorato normalmente fino alle 18.30.

Le indagini e gli appelli in televisione

Del misterioso caso di Marianna Cendron si è occupata a lungo la trasmissione “Chi l’ha visto?”, che in questi anni ha ospitato i genitori della ragazza e ha mostrato le interviste fatte a Renzo, l’uomo che l’aveva ospitata a casa sua, e al fidanzatino Michele, che la sera della scomparsa la aspettava nel convitto dove avrebbero dovuto passare la notte. Il primo disse di aver trovato in casa uno zaino con la carta d'identità e un po' di denaro e di aver visto la ragazza l’ultima volta la mattina del 27 febbraio: l’aveva accompagnata alla corriera perché pioveva e lei gli aveva detto che sarebbe andata dal fidanzato. Il titolare del ristorante presso il quale Marianna lavorava disse che quel giorno, dopo il turno, lei chiese di poter rimanere a riposare un po’ perché aveva un appuntamento con il fidanzato alle 20.30. Fidanzato che però l’ha attesa invano sul luogo dell’appuntamento, che la diciottenne doveva raggiungere percorrendo alcune centinaia di metri di strada stretta e poco illuminata, forse con la bicicletta bianca che non è stata ritrovata.

La pista dell’allontanamento volontario

Dopo indagini andate avanti per anni per gli inquirenti la pista dell’allontanamento volontario è, ormai, la più plausibile. Diversi, infatti, gli elementi che sembrano confermare questa ipotesi. A partire, ad esempio, da alcune precedenti fughe di Marianna quando ancora era minorenne. Da adolescente la ragazza era scappata a Jesolo dove, per una settimana, era riuscita a vivere forse arrivando a rubare da mangiare nei supermercati. Inoltre Marianna Cendron, secondo quanto confermato dagli stessi genitori, aveva con loro un rapporto difficile e all’epoca della scomparsa stava attraversando un periodo di forte fragilità emotiva. Secondo quanto emerso dalle indagini prima di scomparire, tra l’altro, la giovane cuoca aveva fatto varie ricerche online ponendo un quesito chiaro: “Come sparire nel nulla senza lasciare tracce”. La ragazza aveva anche lasciato, un mese prima della scomparsa, un saluto agli amici sul suo profilo Facebook dicendo che da quel momento in poi le cose si sarebbero complicate.

Le ultime ricerche di Marianna

I carabinieri in questi anni hanno cercato senza successo anche in Bulgaria, luogo di nascita della giovane e dove si pensava potesse essere scappata e lo scorso aprile il pm Massimo De Bortoli ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta. I legali della famiglia di Marianna si sono opposti e così la Procura ha ordinato ulteriori accertamenti. Dopo aver visionato telecamere di videosorveglianza, controllato cave e valutato le tantissime segnalazioni arrivate, gli inquirenti hanno deciso di passare al setaccio le campagne che costeggiano la strada dove Marianna era stata vista per l’ultima volta fino a Paese, dove viveva. Ma tutto è stato inutile.

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