Il mistero di Maria Pia, trovata mummificata a Rimini: sul suo corpo il dna di un uomo
Sul cadavere di Maria Pia Galanti, la ragazza di diciannove anni trovata mummificata lo scorso ottobre nell’area dello scalo merci della stazione ferroviaria di Santarcangelo di Romagna (Rimini), sono state trovate tracce di dna di un uomo. C'è quindi una persona, per adesso ancora senza nome, che forse può dire qualcosa delle ultime ore di vita di Mary. Compito degli inquirenti è cercare di capire chi è questo uomo. A riportare la svolta arrivata dopo mesi nel caso di Maria Pia è Il Resto del Carlino che scrive che gli investigatori coordinati dal sostituto procuratore Paolo Gengarelli per il momento definiscono “uomo 1” il profilo genetico ritrovato sul corpo della giovane. Ed è sempre il profilo genetico ad aver tolto ogni speranza ai genitori della vittima, che finora si erano rifiutati di seppellirla aggrappandosi all’illusione che quel cadavere irriconoscibile non fosse quello della giovane.
Maria Pia Galanti, una ragazza con problemi di tossicodipendenza e che era stata allontanata da casa perché maltrattava genitori e fratelli, era stata trovata mummificata in un container dopo due mesi di ricerche. Anche la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” si era occupata della sua storia. Quando è stata trovata nel container della stazione di Santarcangelo la giovane era a faccia in giù su un materasso, con addosso un costume e poco altro. Sul corpo nessun segno di violenza e apparentante nessun indizio per capire le cause del decesso.
Dopo il ritrovamento del corpo mummificato di Mary un amico raccontò di averla accompagnata in ospedale a Rimini il primo settembre. Due giorni prima, invece, la ragazza era stata identificata dai carabinieri durante un controllo in un hotel abbandonato e rifugio per sbandati. Il 3 settembre, poi, un testimone l'aveva vista in via Tripoli e aveva chiamato il 118. Maria Pia però aveva rifiutato il ricovero. A quel punto nessuno ha più avuto sue notizie.