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Il Ministro Prestigiacomo sulla marea nera in Sardegna: ingiustificato allarme

Stefania Prestigiamo, in una informativa in commissione Ambiente a Palazzo Madama, ha definito risolto il disastro ambientale di Porto Torres. Intanto, sono state diffuse le immagini satellitari che dimostrano che l’allarme è stato dato con 6 ore di ritardo.
A cura di danila mancini
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immagini della marea nera a porto torres scattate dal satellite

In una informativa in commissione Ambiente a Palazzo Madama, Stefania Prestigiacomo ha definito l'incidente ambientale a Porto Torres (Cagliari) "sostanzialmente risolto senza che, allo stato delle conoscenze, si possa parlare di disastro ambientale". Questo significa che la richiesta di stato di emergenza nazionale dovrà rientrare. Secondo le verifiche dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), "non risultano più presenti sui litorali ispezionabili da terra, grumi di olio combustibile solidificato". Anche in mare, a seguito di pattugliamenti navali e aerei, non sarebbero "più presenti tracce di inquinamento". Esito negativo anche l'ispezione degli attrezzi da pesca e dello stesso pescato. La pulizia delle spiagge, ha assicurato poi la Prestigiacomo, sarà ultimata prima della bella stagione, poi conclude: "Credo che la Sardegna non abbia bisogno di ingiustificati allarmi, si è trattato di un piccolo sversamento senza conseguenze per il mare e il paesaggio".

Nonostante questa informativa in commissione a Palazzo Madama, attraverso blog, forum e giornali locali i sardi stanno esprimendo tutta la loro indignazione nei confronti dell'indifferenza generale verso un problema che tocca direttamente la loro meravigliosa terra: il silenzio dei media, mentre la marea nera minaccia l'Asinara. Alle numerose voci di protesa, si è aggiunta anche quella di Paolo Fresu, jezzista sardo di fama internazionale:

"Mi sento offeso ed arrabbiato per il fatto che non si sta parlando di questo problema e questo significa, ancora una volta, com'è stato per i pastori e per molte altre cose, che la Sardegna è un posto dimenticato dall'impero. Quindi spero che si possano trovare delle soluzioni, non solo per risolvere il problema ecologico del disastro ambientale di questo momento che è gravissimo realmente, ma che poi si possa trovare anche una soluzione di dialogo per il futuro tra la nostra regione e il Governo centrale".

Cosa sta accadendo veramente in Sardegna? Perché dichiarazioni e testimonianze così contrastanti?

Intanto, grazie alle immagini satellitari Sar è stato possibile dimostrare che la fuoriuscita del combustibile dalla tubazione della centrale termoelettrica E.On risale alle ore 10.13 dell'11 gennaio: l'allarme, incredibile a credersi, è stato dato con ben sei ore di ritardo!

Si tratta di una notizia che dovrebbe far discutere considerando che l'olio non si è diffuso nel bacino portuale, ma è uscito dalla banchina per dirigersi poi verso le coste di Porto Torres, Castelsardo e Santa Teresa di Gallura. E poi ancora, a causa del mutare dei venti, verso Fiume Santo e Stintino.

Bisogna, infatti, precisare che i sardi non chiedono tanto che vengano diffuse le immagini di questo disastro ambientale, anche perché sarebbe controproducente per il turismo, quanto di garantire prevenzione per evitare che possa accadere di nuovo; più mezzi, più risorse e più attenzione nel delicato compito di ripulire le coste.

Per la Sardegna questo ed altro, almeno così dovrebbe essere.

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