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Il ministro Orlando: “Sulla giustizia nessun patto con Berlusconi”

Il Guardasigilli Andrea Orlando esclude qualsiasi accordo tra il premier Matteo Renzi e Silvio Berlusconi sulla riforma della Giustizia. Sull’incontro tra il leader di Forza Italia e Napolitano: “Gli attacchi al Colle sono ingenerosi”.
A cura di S. P.
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Mentre il premier Renzi ha ostentato sicurezza sull’attuazione del suo programma, anche a proposito di Forza Italia, il ministro Andrea Orlando ha detto che non gli risulta vi sia stata alcuna intesa tra Renzi e Berlusconi sulla giustizia. Intervistato da Repubblica, Orlando ha escluso qualsiasi accordo: “Penso – ha spiegato – che per riformare la giustizia nel nostro Paese si debba partire da una proposta della maggioranza di governo, su cui confrontarsi poi con tutte le forze politiche”. Ma prima di fare le riforme, secondo Orlando, “occorre sgomberare il campo dalle macerie determinate dal conflitto permanente sulla giustizia stessa e dalla rimozione di alcuni temi che considero assolutamente cruciali”. Tra queste macerie, ha spiegato il Guardasigilli, emergenze esplosive a “cominciare dal carcere, dove non solo l'Italia rischia una pesante condanna Ue, ma soprattutto continua a non attuare l'articolo 27 della Costituzione che certifica la pena come rieducazione”. Nel corso dell’intervista Orlando ha parlato anche del voto di scambio sottolineando che il governo “ritiene fondamentale la tempestiva entrata in vigore della norma”.

Inoltre Orlando ha annunciato “un intervento per rafforzare gli strumenti di contrasto alle mafie”, a partire dall'introduzione del reato di auto-riciclaggio. Un riferimento anche alla riforma del processo civile che “ha una rilevanza cruciale, perché il suo cattivo funzionamento è una palla al piede rispetto alla crescita economica”. Tra le altre cose il Guardasigilli ha commentato anche l’incontro tra il Presidente Napolitano e Berlusconi parlando di attacchi al Colle “ingenerosi”. “Il Presidente – afferma Orlando – si è assunto un difficilissimo ruolo in questa fase per garantire il dialogo tra tutte le forze politiche”. Ma non c’è alcuna relazione, secondo lui, tra ciò che devono fare Governo e Parlamento sulla Giustizia e quell’incontro.

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