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Il “Messiah” di Haendel, un capolavoro barocco a Santa Cecilia

Fino a sabato 25 marzo sarà in scena il maestoso oratorio “Messiah” di Georg Friedrich Haendel all’Accademia di Santa Cecilia a Roma. Sul podio un direttore d’eccezione, il clavicembalista e organista olandese Ton Koopman, che dell’Italia dice: “È un paese meraviglioso”.
A cura di Redazione Cultura
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Da stasera e fino a sabato 25 marzo sarà in scena il maestoso oratorio "Messiah" di Georg Friedrich Haendel all'Accademia di Santa Cecilia a Roma. Sul podio un direttore d'eccezione, il clavicembalista e organista olandese Ton Koopman, maestro del barocco a livello mondiale. Il "Messiah" di Haendel, opera per coro di solisti e orchestra, è una sorta di compendio teatrale della Bibbia. Koopman si è così espresso rispetto al valore dell'opera nella vita di Haendel, che la compose nel 1741:

Per Haendel era un momento difficile; aveva perso pubblico e soldi. Con il Messiah è arrivato il grande momento della sua vita; fu conosciuto da tutti come il più grande musicista d'Inghilterra.

L'olandese è specialista di esecuzioni filologiche

L'organista olandese è noto per essere uno specialista delle esecuzioni filologiche di musica barocca. Anche se, oggigiorno, l'indirizzo generale di esecuzione tende sempre più a superare la rigida contrapposizione tra puristi e sperimentatori – con l'annosa disputa tra esecuzioni con strumenti originali e non. La nostra, infatti, è ormai definibile come un'epoca della mediazione, anche da questo punto di vista. Il successo dell'esecuzione che, dopo il debutto di stasera, replicherà fino al 25 marzo, sarà in ogni caso garantito dall'acustica di Santa Cecilia e degli organici dell'Accademia. L'opinione di Koopman in proposito è netta:

L'orchestra di Santa Cecilia è una grande orchestra. Ho lavorato tre o quattro volte con loro e ogni volta è un grande piacere. Sono disponibili, ottimi musicisti e hanno un buon misto fra musicalità e tecnica. Perché questo è importante quando vuoi cambiare la tecnica e l'estetica della musica.

Ton Koopman: "L'Italia è un paese meraviglioso."

E sul nostro paese? Il direttore olandese ha un'opinione chiara anche sulla cultura italiana, che dovrebbe riempirci d'orgoglio:

Tutti i capolavori dell’arte sono qui. Ho preso una casa per i dieci giorni che sono qui, vicino a Piazza Argentina… bellissimo posto, le chiese gli scavi… È una cosa che si trova solo in Italia. In Spagna, in Olanda qualcosa c’è ma molto meno che in Italia. L’Italia è piena di compositori, piena di biblioteche, è ancora possibile trovare manoscritti in biblioteca. Grande paese, la gente è simpatica, mangiare, vino, fa piacere.

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