153 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Il mare della Campania? Una fogna a cielo aperto, tra depuratori colabrodo e scarichi abusivi (REPORTAGE)

La Goletta Verde di Legambiente denuncia la drammatica situazione del Mare in Campania: 14 siti fortemente inquinati, mancanza di controlli sui depuratori che non funzionano, fogne che scaricano direttamente in acqua e nuove normative che rendono meno stringenti i controlli sulla balneabilità.
A cura di Alessio Viscardi
153 CONDIVISIONI
Il mare della campania: una fogna a cielo aperto

Il mare della Campania è un'alternarsi di luoghi incantati e fetide cloache, basti pensare ai risultati delle analisi condotte dalla Goletta Verde di Legambiente: su 20 punti di campionamento, ben 14 sono risultati fortemente inquinati. A volte, in contrasto con i giudizi di balneabilità forniti dall'Arpac – come nel caso del litorale di Licola all'altezza del lago del Fusaro: in virtù delle nuove normative europee, infatti, questo luogo viene considerato balneabile quest'anno, nonostante si trovi poco distante dal vetusto depuratore di Cuma che sversa in mare scarichi non depurati.

In Campania sono assenti i controlli sul funzionamento dei depuratori. Legambiente rileva che nella provincia di Caserta, il 65% degli impianti di depurazione delle acque reflue controllati risulta non conforme a quanto prescritto dalle leggi in materia, non va meglio nella provincia di Napoli – dove la percentuale dei depuratori fuorilegge è del 44% – né a Salerno, dove si raggiunge la cifra del 57%.

La costa della Provincia di Napoli è quella che risulta messa peggio, con sette punti dove Goletta Verde rileva forte inquinamento. Addirittura, nei pressi del depuratore di Napoli est i livelli di inquinanti micro-organici è talmente elevata da non poter nemmeno essere rilevata. Nonostante ciò, come dimostrano le nostre immagini, lidi semi-abusivi sorgono proprio nei pressi dell'impianto e intere famiglie fanno il bagno in queste acque fetide. Stessa situazione, anche nei pressi del depuratore di Cuma.

A Castellamare di Stabia soltante il 33% della costa risulta balneabile: la foce del Sarno e gli scarichi fognari non depurati inquinano le acque proprio a pochi chilometri dalla famosa costiere amalfitana.

Il mare di Portici. Curiosa la situazione di Portici, il comune con la più elevata densità abitativa d'Italia, che si è ritrovato – in virtù delle nuove e meno stringenti normative europee – un mare balneabile, stretto tra i due siti inquinati del depuratore di Napoli est e delle fogne di Ercolano (anche queste sversano in mare senza depurazione e risultano fortemente inquinate). Un gruppo di cittadini ha effettuato analisi indipendenti con i parametri della vecchia normativa, interpretate dal dottor Antonio Marfella dell'Isde: le acque risultano balneabili, ma se fosse stata ancora in vigore la legge recepita negli anni Ottanta, questo specchio di mare dovrebbe rimanere in "quarantena" ancora per due anni prima di essere riaperto ai bagnanti.

Il quadro che emerge dal nostro viaggio sulle coste della Campania è drammatico e si va ad aggiungere alle desolanti fotografie scattate in questa regione dimenticata dalle istituzioni dove l'emergenza rifiuti non è mai finita, ma si è soltanto spostata lontano dalla terra ferma.

153 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views