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Il libro-confessione di Benedetto XVI: “Sto pensando alla morte. Dimissioni? Nessun ricatto”

Il Papa emerito nega di aver scritto la lettera di rinuncia perché costretto da qualcuno, e spiega che “un mio punto debole è forse la poca risolutezza nel governare e prendere decisioni”. E ancora: “Mi sto preparando alla morte”
A cura di Biagio Chiariello
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"Non ho mai percepito il potere come una posizione di forza, ma sempre come responsabilità come un compito pesante e gravoso. Un compito che costringe ogni giorno a chiedersi: ne sono stato all'altezza?”. E’ quanto si chiede il Papa Emerito Benedetto XVI nel libro-intervista che uscirà venerdì. L’ex Pontefice è stato intervistato dal giornalista tedesco Peter Seewald. Alcuni passaggi del libro sono stati anticipati dal Corriere della Sera. "Un mio punto debole è forse la poca risolutezza nel governare e prendere decisioni. Il governo pratico non è il mio forte e questa è certo una debolezza" ammette Ratzinger, che sottolinea comunque che "non riesco a vedermi come un fallito". Ma spiega che "Francesco è l'uomo della riforma pratica, ha l'animo per mettere mano ad azioni di carattere organizzativo".

Il Papa Emerito poi rivela anche il motivo che lo ha spinto a fare un passo indietro, assicurando che nessuno lo ha costretto a quella scelta: “Il testo della rinuncia l’ho scritto io. Non posso dire con precisione quando, ma al massimo due settimane prima” spiega. “Non si è trattato di una ritirata sotto la pressione degli eventi o di una fuga per l’incapacità di farvi fronte. Nessuno ha cercato di ricattarmi” chiarisce. “Non l’avrei nemmeno permesso. Se avessero provato a farlo non me ne sarei andato perché non bisogna lasciare quando si è sotto pressione. E non è nemmeno vero che ero deluso o cose simili” precisa Ratzinger.

Alla soglia dei 90 anni, Benedetto XVI ammette di pensare alla sua dipartita: “Bisogna prepararsi alla morte. Non nel senso di compiere certi atti, ma di vivere preparandosi a superare l’ultimo esame di fronte a Dio. Ad abbandonare questo mondo e trovarsi davanti a Lui e ai santi, agli amici e ai nemici. A, diciamo, accettare la finitezza di questa vita e mettersi in cammino per giungere al cospetto di Dio. Cerco di farlo pensando sempre che la fine si avvicina. Cercando – continua il Papa Emerito – di prepararmi a quel momento e soprattutto tenendolo sempre presente. L’importante non è immaginarselo, ma vivere nella consapevolezza che tutta la vita tende a questo incontro”.

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