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“Il lavoro in nero in casa Fornero”

Contratti di lavoro irregolari all’Isfol, l’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, ente su cui vigila proprio il Ministero del Welfare. “È il caso più emblematico e contraddittorio della lotta alla precarietà condotta dalla Fornero”, osserva Enrico Mari, rappresentante USB in Isfol.
A cura di Biagio Chiariello
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Elsa Fornero

La battaglia ingaggiata dal Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, con la cosiddetta “flessibilità cattiva”, quella che genera precariato e vuoti di tutela previdenziale (specie per i giovani), si scontra oggi giorno con delle nuove, amare realtà che lasciano intuire come la strada che porta all'annientamento del lavoro nero sia ostica e tortuosa. E lo è ulteriormente se è la stessa titolare del Welfare ad essere implicata in negativo in una di queste brutte storie. A raccontarla Enrico Mari, rappresentante USB dei lavoratori ISFOL, in un'assemblea dal titolo emblematico: "Lavoro in nero in casa Fornero" che si è tenuta stamattina presso la Sala Auditorium dell’ente a Roma. Al termine di un controllo durato 3 anni (dal 2007 al 2010) presso l'istituto l'Isfol, gli ispettori provinciali romani dello stesso dicastero del Lavoro sono giunti a queste conclusioni:

L’ISFOL ha utilizzato gli ex collaboratori come veri e propri lavoratori dipendenti. I contratti utilizzati da questo Istituto (contratti di collaborazione coordinata e continuativa) sono risultati essere non genuini in quanto hanno celato veri e propri rapporti di lavoro subordinato”.

Contratti irregolari all'Isfol – In altre parole, i dipendenti di questo istituto statale sono dei co.co.co. irregolari. Sulla vicenda si sofferma anche Il Fatto Quotidiano: «non si parla di una decina di co.co.co. falsi, ma della quasi totalità dell’attuale pianta organica dell’Istituto: su circa 630 dipendenti ce ne sono poco più di 350 a tempo indeterminato (292 dei quali stabilizzati nel 2009, quindi ex precari pure loro) e il resto a tempo determinato dal 2008, tutti o quasi già co.co.co. in Isfol dagli anni Novanta».

“ È il caso più emblematico e contraddittorio della lotta alla precarietà condotta dal Ministro Fornero ”
Enrico Mari

Che cos'è l'Isfol – E' l'Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori. E' un ente pubblico di ricerca che svolge e promuove attività di studio, ricerca, sperimentazione, documentazione, valutazione, informazione, consulenza e assistenza tecnica per lo sviluppo della formazione professionale, delle politiche sociali e del lavoro. Si tratta di un istituto pubblico con finanziamenti autonomi, ma sotto la vigilanza del Ministero del Lavoro, che ne nomina anche i vertici. Insomma, l'Isfol lavoro sotto il controllo e in stretto contatto col dicastero guidato da Elsa Fornero.

Chissà come reagirà ora il Ministro Fornero, certo non la prenderanno bene i tanti dipendenti dell'Isfol il cui nome è finito sul verbale degli ispettori del lavoro. Per loro il futuro diventa ancora più nero, come aggiunge il Fatto:

Solo che adesso, invece di vedere l’agognato traguardo dell’assunzione definitiva, questo 40% dei dipendenti dell’Istitu – to rischia assai di perderlo del tutto il lavoro: un po’ perché i contratti a tempo determinato non possono essere rinnovati all’infinito e soldi per assumerli non se ne vedono, un po’ perché sono almeno due anni che i governi Berlusconi prima e Monti poi provano a chiudere l’istituto (in questo caso gli “indeterminati” verrebbero riassegnati, i “temporanei” a casa).

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