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“Via libera a 22mila nuovi centri scommesse e sale slot”: il Governo smentisce

Infuria la polemica politica per la misura contenuta nella legge di stabilità che sblocca i bandi per nuovi punti scommessa e sale slot in Italia.
A cura di Redazione
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UPDATE – Nella legge di stabilità non è prevista nessuna nuova licenza per le slot machine, ma l'esatto contrario: le licenze in scadenza per una serie di giochi vengono messe a gara, invece di venire semplicemente prorogate, permettendo un incasso per lo Stato di 500 milioni di euro. Questa lo precisazione del Governo in attesa del testo definitivo della manovra, riportata da RaiNews24.

Tra le tante misure della legge di stabilità 2016 che stanno facendo discutere c’è la scelta del Governo di dare il via libera a nuove sale slot e nuovi punti scommesse. Si tratta di nuovi bandi per le concessioni legate al gioco d’azzardo, che saranno emanati nei prossimi mesi e che dovrebbero portare circa 500 milioni di euro nelle casse dello Stato. Parallelamente il Governo punta alla legge delega per ridisegnare la tassazione in materia di giochi (solo online?) e recuperare altri 500 milioni di euro.

La questione è stata rilanciata da un articolo di Gian Antonio Stella sul Corsera, nel quale si parla dell’apertura di altri 22mila esercizi, fra sale giochi (slot machine, videolottery e skill games) e punti scommessa, oltre che di nuove concessioni per i giochi online (casinò, skill games, poker). Si tratta di misure che moltiplicherebbero l'offerta legata al gioco d'azzardo, ma che servirebbero anche a disciplinare in maniera organica le nuove "metodologie di gioco" (pensiamo ad esempio ai fantasy sport, che secondo molti analisti rappresentano il futuro dell'intero settore del gambling online).

Nel pezzo del Corsera, Stella ricorda poi che solo 2 anni fa Renzi mise una pezza sulla “porcata sulle slot”, ovvero la norma del Nuovo Centro Destra (allora c’era Letta al Governo e Renzi era da poco diventato segretario del Partito Democratico) che penalizzava quei Comuni che avevano intrapreso la lotta al gioco d’azzardo, impedendo l’installazione delle slot. La norma saltò poi, come tutto il decreto (il Salva Roma I) in cui era stata frettolosamente inserita.

Ora invece il Governo sembra intenzionato ad andare fino in fondo, anche se bisognerà aspettare il testo in discussione per valutare nel dettaglio le scelte.

Nel frattempo, Di Maio affonda il colpo:

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