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Opinioni

Il Governo prega e paga le multinazionali: ecco a chi vanno (e per fare cosa) i soldi pubblici

Milioni di euro, in larga parte a fondo perduto, ad aziende e multinazionali per “convincerle ad investire” nel nostro Paese. Il Governo presenta il piano in maniera trionfale, ma siamo sicuri che le cose stiano proprio in questi termini? E come sono stati “individuati” i progetti nei mesi passati?
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Come riporta il sito ufficiale del Governo, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha presentato i contratti di sviluppo a sostegno di progetti strategici: si tratta del completamento del programma coordinato da Invitalia, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, finanziato con 1,44 miliardi di euro. Il piano prevede il finanziamento di 36 programmi che "riguardano diversi settori strategici per lo sviluppo, in molti casi rappresentativi del made in Italy, fortemente legati al mondo dell’innovazione, tutti nel nostro Paese, nell’ambito industriale, commerciale e turistico", concentrati per l'ottanta percento nelle quattro regioni dell'obiettivo Convergenza (del quale abbiamo già parlato nel report sui finanziamenti europei), ovvero Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. Per il Presidente del Consiglio si tratta di un passaggio nel quale si gioca "la credibilità della politica" ed è immediato il parallelo con chi "vuole bloccare le riforme e si oppone a cambiare l'Italia". Così è, nella lettura degli esponenti del Governo, dal momento che dalle riforme deriverebbero la salvaguardia e la creazione di nuovi posti di lavoro, che restano fra gli obiettivi del piano (nelle slide si parla di 10.166 addetti, esclusi i progetti infrastrutturali di Vodafone e Telecom per il precedente finanziamento di 248 milioni; mentre altri 15 mila dovrebbero rientrare in questa seconda tranche).

I nuovi contratti di sviluppo sottoscritti dal Governo

Ma a chi vanno queste risorse? Cominciamo col dire che le risorse pubbliche impiegate sono al momento quantificate in 700 milioni di euro e che il complesso delle risorse è diviso in "investimenti" e "agevolazioni"; il 44% dei soggetti "premiati" fa poi direttamente riferimento a imprese controllate da gruppi esteri e circa 100 milioni di euro tra investimenti e agevolazioni sono riservate al "cratere sismico de L'Aquila". La stima finale di Palazzo Chigi è dunque di complessivi 1,44 miliardi di euro per la salvaguardia / creazione di 25mila posti di lavoro: in poche parole 57.600 euro a lavoratore.

L'elenco degli altri 24 progetti "vidimati" è fornito dalla scheda del Governo:

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Vale la pena di sottolineare alcune scelte del Governo e di Invitalia, soprattutto in relazione al "rapporto" con le multinazionali che tornano ad investire (si fa per dire) nel nostro Paese. A cominciare dalla ST Microelectronics alla quale vanno circa 30 milioni di euro, con 13 milioni a fondo perduto, per la salvaguardia e la creazione di nuova occupazione nello stabilimento di Catania: in ballo circa 4mila posti di lavoro. L'azienda italo – francese fattura circa 10 miliardi di dollari e negli ultimi 3 mesi ha fatto registrare un utile netto di 38 milioni di dollari.

Dei milioni di euro a Vodafone (altri 15 a fondo perduto) e Telecom (22 complessivi, 7 a fondo perduto), diremo più avanti, mentre molto discutere ha fatto la decisione di includere il progetto della Sanofi Aventis, che ottiene 4,3 milioni di euro a fondo perduto per la "realizzazione di interventi innovativi (nuove tecnologie e nuove produzioni) per lo stabilimento di Scoppito (in provincia de L'Aquila) per il miglioramento della capacità e della qualità delle lavorazioni, così da localizzare produzioni attualmente realizzate in stabilimenti esteri". Vale la pena di sottolineare che si tratterà di un aumento del numero di dipendenti di circa 600 unità e dello spostamento in Italia di parte della produzione che attualmente viene fatta all'estero.

Al colosso internazionale Whirlpool diamo invece 10 milioni di euro a fondo perduto, per lo stabilimento di Napoli e la produzione di una "lavabiancheria con elevata capacità di carico, efficienza di lavaggio e minori consumi idrici ed energetici". È curioso però che a beneficiare di sostanziosi aiuti pubblici sia un'azienda in piena espansione (che ha appena acquisito Indesit e che fa segnare un Mol positivo rispetto allo scorso esercizio di 827 milioni di euro, con un fatturato che supera i 20 miliardi di dollari a livello globale).

Al colosso Ferrarelle diamo invece 9 milioni di euro a fondo perduto e altri 16 in finanziamento agevolato per la salvaguardia / nuova occupazione di 400 addetti: 62mila euro a lavoratore, insomma.

Alla multinazionale Denso, che fattura 35 miliardi di dollari con oltre 100mila dipendenti nel mondo e con un Mol di 2,8 miliardi, concediamo invece 28 milioni di euro in finanziamento agevolato, per la salvaguardia di circa 1000 posti di lavoro a San Salvo: poco meno di 28mila euro a dipendente.

Il contratto più ricco è però quello che riguarda Euralenergy, società che dovrebbe realizzare a Portoscuso, nel Sulcis, un impianto di cogenerazione di energia elettrica e vapore, utilizzando carbone di importazione. Il piano, che prevede 100 milioni di investimento e 75 di agevolazioni (7 milioni a fondo perduto con 67 milioni di finanziamento agevolato), mira ad abbattere i costi dell'energia da cedere ad Eutrallumina, lo stabilimento chiuso da anni, in modo da favorirne la riapertura. Si tratta di un piano per 357 addetti: circa 500mila euro a lavoratore, insomma.

Quali aziende hanno già beneficiato di soldi pubblici?

L'elenco dei contratti già sottoscritti da Invitalia è del resto abbastanza esaustivo e racconta di complessivi 248 milioni di euro per la salvaguardia o la creazione di poco più di 10mila posti di lavoro (circa 24mila euro a lavoratore, insomma):

EUROPEA MICROFUSIONI  AEROSPAZIALI joint venture fra Rolls-Royce e Finmeccanica (che la controlla al 39%), che produce e commercializza "pale rotoriche e statoriche in superlega per turbine per produzione di energia elettrica e applicazioni aeronautiche", azienda che negli ultimi due anni ha aumentato il fatturato del 3% e, fermandoci ai dati disponibili per il 2012, ha ottenuto un risultato netto superiore del 97,4% rispetto a quello di due anni prima.

DI MAURO OFFICINE GRAFICHE, "eccellenza a livello europeo nel settore del packaging flessibile", già titolare di un contratto di sviluppo per circa 30 milioni di euro con Invitalia che doveva servire ad ampliare lo stabilimento di Cava de' Tirreni e a sviluppare un nuovo materiale per la conservazione delle carni. La Di Mauro ha fatto registrare un calo di fatturato di circa 5 milioni di euro nel 2013 (totale 53,6 milioni di euro).

UNILEVER ITALIA MANUFACTURING – Si tratta di una società controllata dalla multinazionale anglo – olandese Unilever, che opera nel campo dell'alimentazione (il finanziamento è relativo alla produzione di gelati in Campania). Per la verità ci sarebbe da riflettere sui dati complessivi, con la Unilever che fattura 51,32 miliardi di euro e che nel 2012 ha fatto registrare un risultato operativo di circa 7 miliardi di euro, con un utile netto di 4,5 miliardi di euro. Ad un colosso del genere "servono" 10 milioni di euro di agevolazioni a fronte di 35 milioni di euro di investimenti…

TELECOM ITALIA – Telecom investirà invece 61,5 milioni di euro per la realizzazione di una infrastruttura in fibra ottica in Sicilia (si aspetta la seconda tranche che riguarderà anche Calabria, Puglia e Basilicata), ottenendo agevolazioni per 18,7 milioni di euro.

LINKEM – Circa 30 milioni di euro vanno a Linkem, per l'ampliamento dei progetti di copertura delle reti in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia.

VODAFONE – Al colosso delle telecomunicazioni vanno 15 milioni di euro a fondo perduto, a fronte di un investimento di 50 milioni di euro circa, per "il potenziamento e l’evoluzione della rete trasmissiva – sia mobile sia fissa – nelle regioni Puglia e Calabria". Il gruppo Vodafone fattura 44,5 miliardi di sterline, con un utile netto nel 2013 di circa 430 milioni di sterline ed un risultato operativo di 4,7 miliardi di sterline.

ENTERRA – Ad Enterra vanno 26,4 milioni di euro, a fronte di un investimento complessivo di 45 milioni di euro. Il grosso dell'investimento è per la realizzazione di una centrale elettrica a biomasse a Foggia che dovrebbe portare alla creazione di 130 nuovi posti di lavoro.

SASOL ITALY ENERGIA – La Sasol Italy incassa 30 milioni di euro per una centrale di cogenerazione nel polo petrolchimico di Augusta, in provincia di Siracusa: la deadline per la conclusione dei lavori è fissata per l'aprile del 2015, con un fatturato a regime della centrale che è previsto nell'ordine dei 32 milioni di euro per il 2016. Ricordiamo che il gruppo Sasol fattura complessivamente circa 5 miliardi di dollari.

COSTRUZIONI AERONAUTICHE TECNAM – All'azienda campana, tra quelle leader del settore della progettazione, sviluppo e produzione di aerei, vanno 26,5 milioni di euro necessari a completare il progetto P2012, una nuova tiologia di velivolo che dovrebbe consentire all'azienda di "incrementare ulteriormente la propria competitività rispetto ai suoi concorrenti internazionali e contribuirà a diffondere l’eccellenza italiana in un settore ad elevato contenuto tecnologico".

BRIDGESTONE ITALIA  – Alla controllata dalla multinazionale giapponese che fattura 30 miliardi di dollari l'anno, vanno 12 milioni di euro.

MBDA – All'azienda campana vanno oltre 18 milioni di euro.

DENSO – Sono 25 milioni di euro a fondo perduto invece, a disposizione della Denso, multinazionale nel settore componenti automotive, nel complesso di un accordo di circa 50 milioni.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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