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Il Giorno del ricordo dedicato alle vittime delle Foibe, tra celebrazioni e polemiche politiche

Il 10 febbraio, come ogni anno dal 2005, si celebra la giornata del Ricordo dedicata alle vittime delle Foibe e agli esuli dalmati e istriani costretti a fuggire in seguito alla cessione di Fiume, Istria e Dalmazia alla Jugoslavia dopo la sconfitta dell’Italia durante la seconda guerra mondiale. Puntuali come ogni anno le polemiche: Salvini e Meloni criticano le istituzioni per la mancata presenza di autorità alla cerimonia prevista a Basovizza, organizzata dal comune di Trieste.
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A cura di Charlotte Matteini
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foibe monumento

Istituita con la legge del 30 marzo 2004, dal 2005 ogni 10 febbraio in Italia si celebra la "giornata del Ricordo" dedicata alle vittime delle foibe e degli esuli istriano-dalmati, costretti a fuggire dalle proprie case dopo la cessione di Fiume, Istria e Zara alla Jugosvavia come pegno per la sconfitta dell'Italia durante la seconda guerra mondiale. La manifestazione è stata introdotta in Italia per conservare la "memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale". La parola "foibe" sta ad indicare il luogo in cui tra il 1943 e il 1945 sono avvenuti i massacri ad opera dei partigiani comunisti di Tito. Circa 80.000 vittime, tra italiani, croati e sloveni, considerate nemiche del progetto politico perseguito dal dittatore jugoslavo Josip Broz Tito, vennero uccise nelle tipiche grotte carsiche presenti nel territorio, le foibe appunto.

Per questo 10 febbraio in tutta Italia sono previste numerosi eventi di commemorazione per il Giorno del Ricordo e, come ogni anno, non mancano le polemiche. Il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, in un messaggio celebrativo destinato a tutti gli studenti di ogni ordine e grado, ha commentato: "Quella delle Foibe è stata una pagina molto dolorosa della storia e la scuola è in prima linea nella trasmissione di un ricordo che per troppo tempo non ha avuto il giusto spazio nella nostra memoria collettiva. Abbiamo il dovere di promuovere e supportare una memoria attiva perché è da quella che dipende una cittadinanza responsabile per le nostre ragazze e i nostri ragazzi. Il Ministero è da tempo impegnato su questo fronte e anche quest’anno rinnova l’invito alle scuole a dedicare momenti di approfondimento e riflessione in occasione del Giorno del Ricordo”.

Questa mattina a Montecitorio verrà ospitata la celebrazione ufficiale della giornata, alla presenza della presidente della Camera Laura Boldrini e del presidente del Senato Pietro Grasso, evento a cui parteciperanno centinaia di studenti nonché Antonio Ballarin, Presidente della Federazione che riunisce tutte le Associazioni degli esuli istriani fiumani e dalmati. La cerimonia ufficiale a Montecitorio non ha però soddisfatto il segretario della Lega Nord Matteo Salvini e la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, che nel corso della giornata di ieri hanno duramente protestato sui social network sostenendo che nessuna autorità avesse previsto l'organizzazione di un evento ufficiale a Basovizza, provincia di Trieste, territorio storicamente coinvolto nel massacro della seconda guerra mondiale. Matteo Salvini a twittato: "Sarò alla foiba di Basovizza per il Giorno del ricordo, alla faccia della Boldrini" e Giorgia Meloni ha commentato: "Mi fa male sapere che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non sarà alla foiba di Basovizza. Io sarò lì. Mi fa male saperlo non solo perché si tratta di una ricorrenza istituzionale di cui il Quirinale dovrebbe tener conto quando fissa gli appuntamenti fuori dall'Italia del Capo dello Stato, ma soprattutto perché l'assenza del Presidente della Repubblica pesa di fronte all'indegna ondata di negazionismo a cui assistiamo".

Il Quirinale ha però fatto sapere che il presidente Mattarella riceverà i familiari delle vittime delle Foibe e degli esuli istriani e dalmati e ha sottolineato che è "quantomeno ingeneroso parlare di assenza", ricordando l'omaggio che lo stesso presidente Mattarella rese alle vittime delle foibe nella sua recente visita ufficiale a Gorizia.

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