3.330 CONDIVISIONI

Il fumo uccide una persona ogni 6 secondi, Oms: “Alzate le tasse”

Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, l’aumento delle imposte sul tabacco è l’unica soluzione per risolvere l’annoso problema del fumo. Inutile tentare con la e-cig (le cui vendite sono praticamente crollate).
A cura di Biagio Chiariello
3.330 CONDIVISIONI
Immagine

Più tasse sul tabacco per contrastarne il consumo, anche perché il vizio della sigaretta uccide una persona nel mondo ogni sei secondi. Ce lo dice l'Organizzazione mondiale della sanità alla vigilia della giornata mondiale contro il fumo del 31 maggio. Si tratta di un’epidemia graduale, ma inesorabile – recita il rapporto -. Nel secolo scorso sono stati 100 milioni i decessi, cifra destinata a balzare a un miliardo entro la fine del 21esimo secolo, se non si agire in fretta”. Ciò vuol dire che nel 2030 si potrebbe superare gli 8 milioni di morti l’anno per il fumo. “Più dell'80% di questi decessi prevenibili sarà tra le persone che vivono nei paesi a basso e medio reddito”, precisa l’Oms, che però ha una soluzione: aumentare le imposte sul tabacco per incoraggiare i fumatori a smettere e per impedire ad altre persone di diventare dipendenti da tabacco. L’associazione fa due rapidi calcoli: un aumento delle tasse sulle ‘bionde’ del 50%, porterebbe il numero dei fumatori a diminuire di 49 milioni entro i prossimi tre anni salvando 11 milioni di vite nel mondo. Senza contare i guadagni del Governo: i 101 miliardi di dollari di fatturato globale supplementare, secondo Margaret Chan, direttrice generale dell'Oms.

Aumentare le tasse sulle sigarette, il calcolo dell’Oms

L’aumento delle accise è, in termini di costi-benefici, la migliore misura di controllo della domanda – affermano gli studiosi dell’Oms -. Un incremento della tassazione del 10% può, infatti, ridurre del 4% il numero di fumatori nei Paesi a redditi elevati, e fino all’8% in quelli a medio e basso reddito. È, inoltre, dimostrato che tasse più alte sono efficaci non solo nel ridurre il consumo di sigarette, ma anche come deterrente nel limitare il fenomeno tra giovani nuovi fumatori, più sensibili agli aumenti di prezzo – sottolineano gli studiosi dell’Onu -. L’incremento del 50% delle accise sul tabacco, per esempio, ha già generato per le casse di 22 Paesi a basso reddito un introito addizionale di poco più di 1,4 miliardi di dollari. Attualmente, però – lamenta l’Oms – solo l’8% della popolazione mondiale vive in Paesi con tasse contro il fumo sufficientemente elevate”.

Combattere il fumo, ma il problema sono le compagnie del tabacco

Le grandi multinazionali del fumo spendono ogni anno decine di miliardi di dollari per le sponsorizzazioni. “Un terzo dei giovani che sperimentano il fumo per la prima volta lo fanno proprio a seguito di campagne pubblicitarie dirette o indirette – denunciano gli esperti dell’Oms, che invitano a eliminarle in tutti i settori in cui sono ancora utilizzate -. Restrizioni e divieti delle promozioni delle bionde possono ridurne il consumo in media del 7%, in alcuni casi anche del doppio. Ancora, però, solo 24 Paesi, il 10% della popolazione mondiale, hanno bandito ogni forma di pubblicità e sponsorizzazione. Il rischio di queste campagne – concludono gli esperti – è normalizzare il fumo, facendo in modo che appaia come qualunque altro prodotto di consumo e contribuendo, così, a renderne l’uso socialmente accettabile”.

Giovani e sigarette elettroniche in Italia

Sembra ormai essere solo un lontano ricordo il tempo delle e-cig nel nostro Paese. Dopo un’ iniziale esplosione nelle vendite, è letteralmente crollato l'uso della sigaretta elettronica. Addirittura in un anno è più che dimezzato. I fruitori sono passati dal 4,2% del 2013 all'1,6% del 2014. A dirlo è il rapporto dell'Istituto superiore di sanità (Iss). Altro dato da tener d’occhio è quello sui giovani e il fumo. Secondo l’Iss il 20,6% degli over 15 è un fumatore in Italia e tra i 15 e i 24 anni la percentuale sarebbe del 20,5%. Ma un altro sondaggio della Fondazione Veronesi-Astra Ricerche indica tra i 14 e i 19 anni un giovane su tre come fumatore (32-34%), almeno secondo tre ricerche nel Nord Italia, condotte con Astra Ricerche (due a Milano e una in Piemonte).

3.330 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views