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Il fratello di Valeria Solesin: “Giulio Regeni mi ha ricordato lei, ho avuto i brividi”

“So cosa vuol dire”, dice Dario Solesin commentando il caso di Giulio Regeni, trovato senza vita in Egitto. Entrambi, Valeria e Giulio, sono morti lontani da casa a 28 anni. La prima nel massacro di Parigi, il secondo per motivi ancora da chiarire al Cairo.
A cura di Susanna Picone
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“Giulio Regeni mi ha ricordato la mia Valeria, ho avuto i brividi”: a parlare è Dario Solesin, il fratello della ragazza italiana uccisa al Bataclan a Parigi la sera del 13 novembre scorso. “Ho fatto subito l’accostamento dentro di me appena ho sentito la notizia – ha detto ancora Dario, le sue parole sono apparse sul quotidiano Repubblica – Sono sconvolto. Dopo quello che ho passato e che ha passato la mia famiglia, notizie come questa non sono più semplici notizie”. Come sua sorella Valeria, Giulio Regeni è morto lontano da casa. Entrambi erano ricercatori che avevano lasciato l’Italia per seguire le loro passioni – Valeria studiava alla Sorbona mentre Giulio a Cambridge -, entrambi hanno perso la vita a 28 anni. Tante le analogie tra i due giovani. “Non so cosa sia accaduto a questo ragazzo, all’inizio si parlava di un incidente, poi adesso non si capisce la dinamica. Non credo sia stato vittima di terrorismo, quello che è successo a mia sorella è diverso, ma lo so cosa vuol dire”, risponde il fratello di Valeria sicuro che “il dolore resterà per tutta la vita”.

“Sono vicino ai genitori e alla famiglia di Giulio” – A quasi tre mesi dalla morte di sua sorella Dario ha raccontato di aver ripreso il lavoro, le uscite con gli amici, la sua vita: “Cerco di riorganizzare le idee. Di ricomporre tutti i pezzi, facendo le piccole cose che si fanno ogni giorno. Quelle di cui è composta la mia vita. Cerco di ritrovare la serenità, che si trova solo all'interno delle mura di casa, con la propria famiglia”. “Io e la mia famiglia – ha detto ancora il ragazzo – abbiamo ricevuto la vicinanza di tutta l'Italia. Questo non può rendere meno straziante la tragedia ma, sì, dentro di me, posso dirlo, sono vicino ai genitori e alla famiglia di Giulio. All'inizio vedi tutto buio, tutto nero. Ma la vita va avanti”.

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