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Il Fmi alza le stime di crescita dell’Italia, ma taglia quelle mondiali

Per il Fmi l’economia italiana va meglio del previsto ma la situazione a livello globale continua a preoccupare.
A cura di Antonio Palma
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L'Italia avrà una crescita economica più forte del previsto con un aumento del Pil di 0,8 punti percentuali quest'anno e dell'1,3% nel 2016. È quanto sostiene il Fondo Monetario internazionale nel suo ultimo report dove aumenta le stime di crescita del nostro Paese di 0,1 punti percentuali in più per entrambi gli anni. Nel dettaglio l'organismo internazionale vede per l'Italia una disoccupazione destinata a scendere sotto la soglia del 12% dal prossimo anno. Secondo i tecnici del Fondo infatti il tasso dei senza lavoro calerà dal 12,7% del 2014 al 12,2% nel 2015 e fino all'11,9% nel 2016. Secondo le stime invece l'inflazione tornerà a salire nel 2016, spingendosi allo 0,7%, mentre il deficit del Paese calerà all'1,7% nel 2016. "L'Italia può fare di più e in termini di crescita è di sicuro possibile che possa fare come o meglio della Germania" ha dichiarato Thomas Helbling del dipartimento economico del Fmi, invitando però il governo a fare nuove riforme per rendere più duratura questa ripresa.

Lo stesso fmi infatti vede l'andamento dell'economia globale tutt'altro che roseo. Secondo le stime degli economisti di Washigton, il Pil del pianeta crescerà quest'anno solo del 3,1%, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di luglio, mentre l'anno prossimo salirà del 3,6%, sempre 0,2 punti percentuali in meno. "Il Sacro Graal di una ripresa robusta e sincronizzata rimane sfuggente" ha avvertito il capo economista del Fmi, Maurice Obstfeld, presentando il Rapporto. "I rischi verso il basso per l'economia mondiale appaiono oggi più pronunciati rispetto a pochi mesi fa" ha aggiunto l'economista. Rispetto a luglio c'è un taglio dello 0,2% delle stime di crescita delle economie emergenti, soprattutto a causa dell'andamento più debole dei Paesi esportatori di petrolio e la frenata della Cina, mentre per quanto riguarda le economie avanzate rispetto a luglio c'è un taglio dello 0,1% per quest'anno e dello 0,2% per il prossimo anno.

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