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Il flop annunciato di Garanzia Giovani

A fronte di oltre un milione di ragazzi iscritti al programma Garanzia Giovani, sono poco più di 300.000 quelli che hanno ricevuto almeno una proposta di lavoro, di stage retribuito o formazione. Di questi 300.000, però, il numero dei contrattualizzati, a tempo indeterminato o con contratto atipico, raggiunge a malapena il 10% del totale. Tra tirocini mai pagati e scarse opportunità lavorative, il programma Garanzia Giovani non ha mantenuto le promesse.
A cura di Charlotte Matteini
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"Come sta andando Garanzia giovani? Benino", con questa parola rispose alla domanda il presidente del Consiglio Matteo Renzi posta durante la diretta Facebook andata in onda lo scorso mese. Benino, non esattamente un commento ottimista. Ma cosa dicono i dati? Sono state raggiunte le aspettative prospettate al lancio del programma, due anni fa? Stando all'ultimo rapporto diramato dal Governo, oltre un milione di ragazzi si sono complessivamente registrati al programma Garanzia giovani, il progetto europeo attivato per facilitare l'ingresso nel mondo del lavoro dei ragazzi tra i 15 e i 29 anni.

Per la precisione, le iscrizioni ammontano a 1.056.311 unità e gli ultimi dati registrano un incremento di oltre 6 mila rispetto alla scorsa settimana. Al 12 maggio 2016, il totale dei giovani iscritti al programma, al netto di cancellazioni, rifiuto delle proposte avanzate dal servizio per l'impiego o ritiro della domanda, è invece pari a 907.213. A fronte di un totale di 688.339 giovani presi effettivamente in carico, ovvero coloro che hanno effettuato il colloquio e sottoscritto un patto con il centro per l'impiego, solamente 329.382 sono quelli che hanno ricevuto almeno una proposta, proposta che però non è dato sapere se sia un periodo di formazione, uno stage retribuito o un contratto di lavoro vero e proprio. Insomma, al netto di questi dubbi, risultano comunque essere meno della metà degli iscritti, i ragazzi che hanno potuto davvero prendere parte al programma.

garanzia giovani

Sono i dati che emergono dal documento di monitoraggio pubblicato sul sito del governo. Il programma Garanzia giovani non sembra infatti aver rispettato le promesse fatte in precedenza: a fronte di un boom d'iscrizioni – che di per sé non è un dato estremamente positivo, ma può indicare la mancanza di altre opportunità e di alternative, che evidenziano quindi una situazione poco serena dal punto di vista occupazionale sul territorio italiano – non si evince una situazione altrettanto positiva guardando al lato delle assunzioni. Il fine di Garanzia giovani, infatti, dovrebbe essere quello di inserire i giovani nel mondo del lavoro, di fare da tramite perché i ragazzi possano trovare un'occupazione più stabile e guadagnare qualche soldo, senza essere costretti a saltare da un tirocinio all'altro.

Prendiamo l'esempio del caso siciliano: in Sicilia si registra il maggior numero di iscritti al programma, 170.090 unità, pari al 16,1% del totale, a seguire troviamo altre due regioni meridionali, Campania e Puglia. A fronte di questo picco di registrazioni, però, è notizia di pochi giorni fa, la Regione Sicilia non avrebbe ancora effettuato il pagamento dei rimborsi spese accordati a migliaia di ragazzi che hanno concluso il proprio tirocinio attivato nell'ambito del programma. A rilevare il problema è stata Valentina Zafarana, deputata dell'Assemblea regionale siciliana: "A fronte di un minor numero di tirocini pagati (23.568) la Regione ha erogato circa 39 milioni di euro, un importo superiore, cioè, a quello corrisposto dall’Inps (30 milioni di euro circa) per oltre 32 mila tirocini in più (55.968)". In pratica, senza tener conto delle risorse economiche effettivamente disponibili, sono stati attivati più tirocini e migliaia di ragazzi hanno ricevuto solo parzialmente, o per nulla, il rimborso a cui avevano diritto. In alcuni casi, l'ammontare totale è stato anticipato dalle aziende titolari del rapporto di tirocinio, somme che però hanno diritto a recuperare, ma l'ingarbugliata situazione dei conti pubblici della Regione non permette di capire se e quando questo somme verranno erogate. L'assessore alla Famiglia e al Lavoro Gianluca Micciché ha però respinto le accuse al mittente, dichiarando, durante l'assemblea in commissione Bilancio: "Voglio rassicurare i colleghi, soprattutto quelli del Movimento 5 Stelle, non è stato fatto alcun atto illegittimo e non c’è nessun ammanco nelle somme da erogare, si sono solo verificati dei ritardi nei pagamenti", sostenendo che la situazione tornerà alla normalità in breve tempo.

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Altro capitolo controverso: il fine di Garanzia giovani è, appunto, l'inserimento dei ragazzi nel mondo del lavoro. Ma dopo lo stage, quanti sono stati i rapporti professionali attivati allo scadere della convenzione? Secondo quanto rilevato da Francesco Giubileo di Lavoce.info, a fronte del milione di iscritti al programma, "nonostante gli esoneri contributivi e la riforma del contratto a tutele crescenti, i contratti a tempo indeterminato sono appena 10.661 i contratti a tempo indeterminato" attivati nell'ambito del programma Garanzia giovani. Meno dell'1 per cento. Contando anche i contratti cosiddetti atipici, escludendo i tirocini retribuiti attivati, si raggiunge a malapena il 10%: circa 32.000 persone a fronte di oltre un milione di iscritti e 300.000 partecipanti, come si evince dai dati pubblicati da Isfol il 18 marzo scorso. Tenendo conto che le risorse economiche messe sul piatto ammontano, per ora, a una cifra pari a 1,5 miliardi di euro, distribuiti alle Regioni in base al tasso di disoccupazione rilevato nelle stesse, non si può esattamente definire un successo l'iniziativa Youth Guarantee, anzi.

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