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Il dl fiscale è legge: via alla rottamazione delle cartelle e all’abolizione di Equitalia

Il decreto fiscale collegato alla legge di bilancio è legge, grazie al via libera alla fiducia decretato ieri dal Senato. Il provvedimento contiene le norme per la rottamazione delle cartelle esattoriali dal 2000 al 2016, l’abolizione di Equitalia e la regolamentazione della nuova edizione della voluntary disclosure.
A cura di Charlotte Matteini
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Il decreto fiscale collegato alla manovra di bilancio è legge. Il Senato il 24 novembre con 162 sì, 86 no e un astenuto ha dato il via libera alla fiducia chiesta dal governo, mantenendo il testo identico a quello che aveva ottenuto l'approvazione di Montecitorio. Il provvedimento, tra le altre cose, contiene la rottamazione delle cartelle esattoriali dal 2000 a tutto il 2016, l'abolizione dell'ente di riscossione Equitalia e le norme che regoleranno la nuova edizione della voluntary disclosure. Per quanto riguarda la rottamazione delle cartelle esattoriali, il provvedimento prevede una regolamentazione precisa che il contribuente che ne vorrà usufruire dovrà seguire: l'importo da corrispondere all'Erario potrà essere rateizzato in massimo 5 rate, da pagare a luglio 2017, settembre 2017, novembre 2017, aprile 2018 e settembre 2018. Il 70% del debito accumulato andrà quindi pagato entro la fine del 2017, il restante 30% nel 2018. Accedendo alla "mini-sanatoria" il contribuente potrà godere di uno sconto relativo all'ammontare di sanzioni e interessi di mora applicati nell'originale cartella emessa dall'ente di riscossione. I debiti fiscali che potranno essere stralciati grazie alla rottamazione sono vari, tra cui Imu, Irpef, Irap, Ires, tributi e contributi previdenziali e assistenziali affidati dall'Agenzia delle Entrate, dall'Inps o dall'Inail. Sono invece escluse dalla rottamazione le cartelle relative all'Iva riscossa all'importazione, al recupero di aiuti di Stato, ai crediti da danno erariale per sentenze di condanna della Corte dei Conti, a multe dovute per violazione del codice della strada, e alle sanzioni pecuniarie per provvedimenti e sentenze penali di condanna.

Per quanto invece riguarda l'abolizione di Equitalia, il decreto fiscale collegato alla legge di bilancio prevede la "rottamazione" del vecchio ente di riscossione a partire dalla seconda metà del 2017. Questo non vuol dire che in Italia si smetteranno di riscuotere le imposte, ma la riscossione verrà esercitata dall'Agenzia delle Entrate, che unirà quindi i suoi poteri di accertamento a quelli di esazione . I dipendenti di Equitalia non perderanno il posto di lavoro, ma verranno di diritto trasferiti a integrazione della nuova struttura. Capitolo voluntary disclosure: il decreto fiscale riapre i termini per usufruire della sanatoria dedicata al rientro dei capitali esteri. Potranno essere sanate le violazioni fiscale commesse fino al 30 settembre 2016, con una finestra temporale che va dal 24 ottobre 2016 al 31 luglio 2017. Il contribuente dovrà versare imposte, contributi, interessi e sanzioni dovuti senza però l'obbligo di presentare documentazione e potrà corrispondere l'importo in un'unica soluzione oppure in tre rate.

"L'attenzione dei media e dei cittadini riguardo il decreto fiscale è stata in gran parte attratta dalla norma contenuta che sancisce lo scioglimento di Equitalia a partire dal primo luglio 2017. Si tratta di una misura molto importante, ma questo però fa passare in secondo piano le tante altre positive misure contenute nel provvedimento, a partire dalla definizione di un rapporto più stretto tra il Mef e l'Agenzia delle entrate, per individuare le risorse e definire le strategie per la riscossione", ha dichiarato il senatore Del Barba, relatore del Decreto fiscale in commissione. Il senatore del Partito Democratico si riferisce ad esempio all'obbligo di comunicare ogni 3 mesi i dati delle fatture Iva oppure il rifinanziamento da 600 milioni di euro destinato ai centri migranti sparsi in tutto il territorio italiano.

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