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Il decreto cultura è legge, Franceschini: “Dopo anni di tagli ora si investa”

Tra le principali novità l’Art Bonus per i privati che investono nei beni culturali pubblici. Il Ministro: “Adesso non ci sono più scuse è il momento di investire”.
A cura di Antonio Palma
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Il decreto cultura è legge. Il Senato infatti ha approvato con 159 voti a favore e 90 contrari il provvedimento su cui era stata posta la fiducia del Governo dando il via libera definitivo al testo già approvato alla Camera. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Boschi, intervenendo in Aula questa mattina aveva posto la fiducia in considerazione dei tempi ristretti per l'approvazione visto che i tempi per la conversione in legge del decreto cultura sarebbero scaduti mercoledì 30 luglio. Numerose le novità introdotte dal provvedimento fortemente voluto dal Ministro dei Beni Culturali e del turismo Dario Franceschini. La novità più significativa per il settore è il cosiddetto Art Bonus per i privati che intendono investire nei beni culturali pubblici. Il provvedimento infatti prevede la deducibilità del 65% delle donazioni devolute per il restauro di beni culturali comprese le biblioteche e gli archivi. Agevolazioni fiscali anche per gli investimenti dei teatri pubblici e delle fondazioni lirico sinfoniche e per favorire la competitività del settore turistico. Previsto infatti anche un credito d'imposta del 30% per la ristrutturazione e riqualificazione degli alberghi.

Alcune misure del decreto cultura

Il decreto cultura prevede però anche alcuni interventi specifici su alcuni beni culturali di primo piano del Paese come misure ad hoc per Pompei e la Reggia di Caserta per favorirne il rilancio e la tutela. Nel piano previste infine anche numerose semplificazioni amministrative in campo turistico, le foto libere nei musei, il riesame dei pareri delle soprintendenze e la Capitale italiana della Cultura. "Finalmente anche in Italia ci sono strumenti fiscali adeguati per sostenere la cultura e rilanciare il turismo" ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, intervenendo in Aula al Senato nella discussione generale del decreto cultura, aggiungendo: "Il dl cultura abbatte due barriere, la prima è quella esistente tra pubblico e privato, la seconda è quella tra tutela e valorizzazione". "Adesso non ci sono più scuse, veniamo da anni di tagli, se è vero che la cultura è un veicolo trainante è arrivato il momento di investire" ha concluso Franceschini.

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