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Il crowdsourcing applicato alla linguistica

L’idea è quella di dare a chi studia l’Italiano delle definizioni utili ed immediate, come quelle che riceverebbe da un amico e non da un dizionario tradizionale.
A cura di Andrea Gobbi
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Con Parole Tue nasce all'interno del Progetto APRIL dell'Università per Stranieri di Perugia. Si tratta di un esperimento di crowdsourcing applicato alla linguistica, in particolare alla glottodidattica e alla lessicografia.

Accedendo alla home page del progetto (elearning.unistrapg.it/conparoletue), dopo aver inserito poche informazioni a scopo statistico (età, sesso, titolo di studio, e se si è madrelingua oppure no), si è chiamati a definire cinque espressioni italiane, usando un linguaggio semplice e quotidiano, proprio come se le si stesse spiegando ad un amico straniero che ci ha chiesto aiuto con una parola per lui nuova.

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In seguito, si valutano due definizioni date da qualcun altro, così che anche un primo filtro delle definizioni venga effettuato da un parlante medio, chiamato ad esprimersi sulla completezza e chiarezza delle due definizioni date. Quindi, volendo, si può iniziare nuovamente.

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È come fare un cruciverba al contrario: partendo da un'espressione, bisogna darne la definizione. Può sembrare semplice, ma a volte non lo è affatto; in compenso è molto divertente e stimolante, come testimonia il numero crescente di utenti.

Inoltre, non è soltanto una valida alternativa a Ruzzle durante la pausa caffè, ma anche un modo per sostenere attivamente la ricerca universitaria.

L’idea dietro a Con Parole Tue è quella di utilizzare il crowdsourcing per definire una mole di circa 11.000 espressioni italiane estratte automaticamente e selezionate secondo criteri statistici, utilizzando strumenti della linguistica dei corpora, allo scopo di costruire collettivamente un dizionario per apprendenti di Italiano come lingua seconda.

Tutte le espressioni da definire sono collocazioni, cioè particolari combinazioni di parole che hanno la caratteristica di co-occorrere con frequenza statistica rilevante. In parole più semplici, le parole che compongono una collocazione, quando esprimono un determinato concetto, tendono a fare “coppia fissa”. Per fare un esempio, nell'espressione “posare lo sguardo”, non è possibile sostituire uno dei due componenti senza che l'espressione diventi “strana” all'orecchio di un parlante nativo: non si direbbe “appoggiare lo sguardo”, e neanche “posare un'occhiata”.

Le collocazioni sono elementi lessicali particolarmente interessanti per gli apprendenti di Italiano come lingua seconda, in quanto la maggiore rigidità strutturale di queste espressioni rispetto al resto del lessico le rendono sia particolarmente difficili da riconoscere e imparare da parte di un parlante non-nativo, sia particolarmente utili in quanto rappresentano dei piccoli blocchi prefabbricati di lingua utilizzabili per esprimere significati ben precisi. Per dire che abbiamo dovuto fare un compromesso difficile da accettare, in Italiano non si dirà “mandar giù un rospo” o “deglutire un rospo”, ma soltanto “ingoiare un rospo”. Inoltre, un parlante non-nativo può conoscere perfettamente sia il significato della parola “ingoiare” che della parola “rospo”, ma molto difficilmente, se non la conosce, potrai dedurre il significato di questa espressione.

L’obiettivo, oltre al velocizzare la procedura di definizione, è soprattutto quello di coinvolgere il maggior numero di persone possibile, così da ottenere come risultato un dizionario di collocazioni creato collettivamente. Solo grazie a tanti piccoli contributi individuali, infatti, si può raggiungere un grande risultato collettivo: dare a chi studia l'Italiano delle definizioni utili ed immediate, come quelle che riceverebbe da un amico e non da un dizionario tradizionale. Aiutare qualcuno ad imparare una lingua equivale a costruire ponti tra persone, idee, opportunità, e con il contributo di tutti il risultato non può essere che migliore.

Con Parole Tue è anche su Twitter: https://twitter.com/conparoletue

Facebook: https://www.facebook.com/conparoletue

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