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“Il corpo e la rete”, come Facebook e i social hanno cambiato la vita dei ragazzi

Da giovedì 28 febbraio a sabato 2 marzo, esperti e docenti universitari di tutto il mondo si daranno appuntamento a Firenze per comprendere come la Rete e i social network possano essere un acceleratore o un ostacolo alla conoscenza di nuove culture e all’apertura verso l’estero.
A cura di Biagio Chiariello
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Group of young students working on laptop computer in classroom

La rete, i social networks, le chat. "Come vengono utilizzati questi strumenti, soprattutto dai giovani? come creano un tessuto di connessioni plurime continue? come si affiancano o si contrappongono agli scambi reali tra persone di cultura diversa? come facilitano o ostacolano l'apprendimento interculturale? come si integrano o si differenziano: apprendimento virtuale ed esperienza vissuta?". Sono alcuni dei quesiti a cui si proverà a rispondere da domani 28 febbraio a sabato 2 marzo, a Firenze, nell'ambito del convegno "Il corpo e la rete" organizzato dalla Fondazione Intercultura, l'ente che dal 1955 ad oggi ha fatto studiare all’estero oltre 35 mila ragazzi delle scuole superiori. E proprio i giovani saranno i protagonisti della tre giorni di incontri nel Salone dei Cinquecento, in Palazzo Vecchio. Dal peso dei social network sulla nostra vita e sulle relazioni quotidiane, alle opportunità e criticità della Rete che rende la distanza meno importante, ma allo stesso tempo complica la vicinanza intrecciandola con rapporti virtuali, ormai sempre più spesso preferiti a quelli "concreti". Temi e problematiche della cultura 2.0, che si va digitalizzando e "globalizzando" a velocità frenetiche.

La Fondazione Intercultura si è occupata per anni del dialogo tra le culture e degli scambi giovanili internazionali. "All’inizio della nostra attività per andare a conoscere un Paese straniero bisognava muoversi di persona e l’apprendimento avveniva attraverso i cinque sensi – spiega Roberto Ruffino, segretario generale della Onlus– ora invece la Rete ti porta il mondo in casa e le diverse culture vengono respirate e assimilate attraverso Internet e i social network: ma non è una contrapposizione, è un’integrazione". Internet e Social da una parte, conoscenza e confronto tra culture diverse dall'altra. Allo stesso si proverà a chiarire come questi strumenti possano facilitare e ostacolare l’apprendimento interculturale tra i giovani, affiancandosi o contrapponendosi agli scambi reali. "Ci sono molte posizioni e molte discussioni sull'uso che i giovani fanno della Rete – chiarisce Ruffino – noi non vogliamo mettere gli uni contro gli altri, ma aprirci a una discussione, per questo abbiamo invitato 35 esperti". Tra questi ultimi si segnalano  David Buckingham (Loughborough University – UK) a Derrick de Kerckhove (Università di Napoli),  Susanna Mantovani (Università Milano-Bicocca), Antonio Casilli (Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, Parigi), Elaine Hoter (Mofet Institute, Israel – Talpiot College of Education), Carla Chamberlin-Quinlisk (Penn State University at Abington).

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