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Il comandante della GdF: “Basta ladroni, toglieremo la divisa a chi ruba”

Il generale comandante Saverio Capolupo dopo gli scandali assicura: “Il Corpo è sano. Nella Finanza non c’è spazio per i ladroni, questo devono saperlo i cittadini e devono saperlo i miei uomini”
A cura di Antonio Palma
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"Non intendo entrare nel merito delle singole vicende processuali, ma so che il Corpo è sano. So, soprattutto, che nella Finanza non c’è spazio per i ladroni. Questo devono saperlo i cittadini e devono saperlo i miei uomini. Non c’è e non ci sarà spazio per i ladroni". Così il Comandate della Guardia di Finanza, il generale Saverio Capolupo, è intervenuto sugli scandali che hanno coinvolto diversi esponenti delle Fiamme Gialle, arrestati o indagati per corruzione. Uno scandalo che ovviamente ha messo in cattiva luce tutto il corpo della Guardia di Finanza anche perché ha riguardato gli alti vertici militari. Tra gli arrestati infatti c'è il colonnello Fabio Massimo Mendella comandante delle Fiamme Gialle di Livorno, mentre tra gli indagati figura addirittura il comandante generale in seconda della Guardia di Finanza, Vito Bardi.  Per questo in un intervista al quotidiano Repubblica il generale Capolupo tiene a precisare che il corpo da lui comandato è sano e che se saranno accertate responsabilità dei singoli questi saranno puniti con l'inevitabile espulsione.

Le indagini della Guardia di Finanza sui corrotti

"Con molta franchezza devo dire di non essere in grado di offrire una statistica sui casi di infedeltà nel Corpo. So però che parliamo di una percentuale infinitesimale rispetto ai 60mila uomini che ho il privilegio di comandare e a cui oggi dico grazie" ha sottolineato il comandante delle Fiamme Gialle, aggiungendo: "Gadirei che il principio della presunzione di innocenza valesse per tutti e sempre. Dunque anche per gli ufficiali del Corpo". "Rivendico a gran voce la circostanza che queste indagini le stiamo svolgendo noi, fianco a fianco con le Procure della Repubblica competenti e assicuro che in questo siamo inflessibili e non facciamo sconti a nessuno" ha spiegato il generale in un'altra intervista a Il Tempo. "Se qualcuno viola le regole o, peggio ancora, abusa del proprio ruolo, ne deve rispondere alla giustizia e, dopo che è stata definitivamente accertata la responsabilità penale, anche sul piano disciplinare ed amministrativo" ha proseguito l'alto ufficiale, concludendo: "Siamo i primi a voler fare pulizia quando rileviamo l’esistenza di qualche mela marcia, che in un’organizzazione così numerosa e complessa e che fa un lavoro così delicato, può venir fuori in qualsiasi momento".

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