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“Il celibato può causare episodi di pedofilia”. Ammissione storica della chiesa australiana

In un dossier del “Truth, Justice and Healing Council” si menziona per la prima volta un possibile collegamento tra il celibato dei sacerdoti e gli abusi sessuali sui minori.
A cura di Davide Falcioni
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"Il celibato obbligatorio può causare un aumento degli abusi in alcune circostanze". A dichiararlo è un rapporto stilato nei giorni scorsi in Australia dal "Truth, Justice and Healing Council", organizzazione cattolica comprendente, tra gli altri, gli arcivescovi di Melbourne, Brisbane, Perth, Canberra e Adelaide. La dichiarazione contenuta nel dossier è di portata storica perché per la prima volta membri delle alte gerarchie ecclesiastiche riconoscono pubblicamente un collegamento tra il celibato e gli abusi sui minori. La chiave di lettura, finora adottata prevalentemente dai critici della Chiesa Cattolica, ora è stata fatta propria persino da alcuni suoi leader autraliani, che hanno visionato 160mila documenti ecclesiastici ed ascoltato 50 testimonianze.

Il dossier: "Necessaria formazione psico sessuale sui sacerdoti"

Intervistato dal quotidiano The Australian Francis Sullivan, responsabile del Truth, Justice and Healing Council, ha precisato: "Ciò non significa che il celibato debba essere sradicato, ma crediamo che sia arrivato il momento di effettuare una discussione onesta e aperta all'interno della Chiesa Cattolica". Secondo il dossier, infatti, sarebbe sufficiente un'adeguata formazione "psico sessuale" sui sacerdoti, che in questo modo avrebbero maggiori strumenti per prevenire gli abusi sui minori. Il risultato del rapporto australiano è in netto contrasto con quello realizzato nel 2011 negli Stati Uniti e finanziato dalla Chiesa Cattolica americana: "L'aumento dei casi di violenze sessuali è stato innescato da fattori sociali nella società", si spiegava allora, anche se il rapporto ricevette pesanti critiche per la sua presunta parzialità.

"Abuso di potere della Chiesa Cattolica"

Il dossier australiano è il primo in cui la chiesa cattolica sembra fare una decisa autocritica. Secondo Sullivan è molto importante che il Vaticano abbia il coraggio di riconoscere di aver "abusato del suo potere" anche per aver avuto una linea a lungo morbida sugli scandali sessuali che l'hanno investito in ogni angolo del mondo: "I dirigenti della Chiesa nel corso dei decenni hanno preferito chiudere gli occhi di fronte alle violenze che si consumavano nelle diocesi, avendo più a cuore le sorti dell'istituzione rispetto a quelle dei bambini abusati". Negli ultimi anni i leader cattolici australiani si sono impegnati molto per far luce sulle responsabilità della chiesa nei casi di abusi sui minori, anche mettendo a disposizione migliaia di documenti a un'apposita commissione di inchiesta indipendente chiamata a indagare sul tema. Al contempo Papa Francesco, in una recente conversazione con Eugenio Scalfari, ha ammesso: "Molti miei collaboratori che lottano con me mi rassicurano con dati attendibili che valutano la pedofilia dentro la Chiesa al livello del due per cento. Questo dato dovrebbe tranquillizzarmi ma debbo dirle che non mi tranquillizza affatto. Lo reputo anzi gravissimo. Il due per cento di pedofili sono sacerdoti e perfino vescovi e cardinali. E altri, ancor più numerosi, sanno ma tacciono, puniscono ma senza dirne il motivo. Io trovo questo stato di cose insostenibile ed è mia intenzione affrontarlo con la severità che richiede".

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