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Il caso di Pilar: per colpa di una perdita di gas è allergica a tutto: persone, acqua, vestiti

Il calvario della 30enne cilena è iniziato quattro anni fa, quando cominciò ad avere perdite di memoria, problemi di orientamento, forti dolori al petto e palpitazioni. Poi la drammatica scoperta della causa di quell’avvenimento che le ha stravolto la vita.
A cura di Biagio Chiariello
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Pilar Olave, 30 enne cilena, residente a Los Angeles, è cambiata totalmente nel 2014, quando scoprì una perdita di gas proveniente dal pavimento della camera dalla letto della casa in cui viveva col marito. Allora Pilar era una promettente cantante e attrice, fresca di matrimonio col suo amato Jeff. Improvvisamente ha cominciato ad avvertire strani sintomi, apparentemente senza una spiegazione plausibile: perdite di memoria, problemi di orientamento, forti dolori al petto e palpitazioni.

Una situazione che ha influito drasticamente sul suo lavoro e passione: Pilar dimenticava le parti da recitare, e arrivava al punto di non sapere neanche dove fosse.  Ma anche problemi addominali, emicranie e nausee ogni volta che usava dei prodotti di bellezza, come lacche e profumi. Infine, un senso di mancanza di ossigeno e di soffocamento. “Lentamente diventai sempre più debole, fino a non potermi più muovere dal letto. Il sintomo peggiore era senza dubbio la mancanza di ossigeno, come se stessi soffocando” ha spiegato Pilar. La donna si accorge di essere ipersensibile a tutto, tanto da dover indossare solo un certo tipo di tessuti. “Ero allergica alla vita e al mondo” ha detto.

Ma solo quando il marito Jeff fu colto da un malore nel loro appartamento di Los Angeles, Pilar capì che il problema era nascosto proprio nella casa in cui viveva qualcosa nascosto. I fatti le diedero ragione: dopo una serie di indagini, la compagnia del gas scoprì una perdita non rilevata, proprio sotto la loro camera del letto, generata da tubature corrose da anni, inodore perché era una fuga piccola per quanto persistente. “Non ci eravamo mai accorti dell’odore perché si trattava di una piccola perdita, che mischiata agli odori della casa era impossibile da individuare. Più le mie condizioni peggioravano, più ero costretta a stare a casa, nel letto, respirando sempre più gas” ricorda Pilar. La donna soffriva di avvelenamento ambientale: il cervello e i polmoni erano corrotti perché privati dell’ossigeno troppo a lungo

. La donna fu dunque sottoposta ad un trattamento medico attraverso una serie di sessioni in camera iperbarica, che la aiutano a camminare, parlare e a rafforzare il sistema. “L’ossigeno riduce i sintomi e guarisce gli organi danneggiati, i tessuti e le funzioni cerebrali. Dopo due anni di isolamento dalla mia famiglia e da mio marito, il mio corpo sta cominciando a stare meglio” dice. Ormai sono tre anni che Pilar è costretta a stare a casa e ha ricominciato da poco a ricevere visite: “Chiunque viene a visitarmi deve indossare dei vestiti speciali, non può indossare nessun tipo di deodorante, agente chimico o profumo. Posso usare il computer da qualche settimana, perché tutto ciò che creava un campo magnetico mi faceva stare male; posso solo vivere giorno per giorno, focalizzarmi sulla guarigione e cercare di aiutare tutti coloro che vivono la mia stessa condizione” conclude. Per un sostegno alle cure, alle trasfusioni e ai drenaggi linfatici ai quali deve sottoporsi, ha creato un profilo su "Gofund me" in cerca di finanziamenti.

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