Il carabiniere che uccise Carlo Giuliani: “Mi armo, ho i nomi di 25 no global”
"Mi armo, ho già chi mi può rifornire, mi prendo i nomi e le date di nascita dei 25 no global che mi hanno attaccato, e non so che guerra sono capace di fare a Genova, mo basta". Sono le parole utilizzate da Mario Placanica in un commento a un suo post su facebook all'indomani del 15esimo anniversario dei fatti del G8 di Genova. Il nome di Mario Placanica non è noto ai più: si tratta del carabiniere che il 20 luglio del 2001 impugnò la pistola d'ordinanze e, dall'interno di un Defender dell'Arma, esplose il colpo che uccise Carlo Giuliani, manifestante 23enne che quel giorno, come centinaia di migliaia di altri No Global, era sceso in piazza per contestare il raduno dei "potenti della terra".
Placanica negli ultimi giorni ha più volte commentato i fatti che lo video protagonista 15 anni fa a Piazza Alimonda. In serata, probabilmente dopo essere stato invitato ad abbassare i toni e ritirare la minaccia, ha scritto: "Mi dispiace che mi reputano male, ma io non ho mai parlato in qualche senso dei no global, quelli del mio episodio lo so mi hanno attaccato, ma ci sono no global pacifisti che non vogliono violenza… non aggiungo altro ieri ho partecipato al ricordo dell'episodio in silenzio, senza fare alcuna intervista, ma non posso prendermi colpe, io ero un pesce fuor d'acqua al G8 di Genova, per cui vadano a trovare colpevoli in altri Ranghi, non nel mio di cittadino onesto e di animo puro…".
Chi è Mario Placanica, il carabiniere che uccise Carlo Giuliani
Mario Placanica, 36 anni, è un ex carabiniere italiano in servizio anche nel luglio del 2001 durante il G8 di Genova, ma in congedo dal 2005. È noto per aver sparato il colpo di pistola che ha ucciso Carlo Giuliani durante gli scontri scoppiati in occasione del G8 a Genova, nel luglio 2001. Per questa vicenda, una delle ferite più profonde in Italia negli ultimi 20 anni, è stato indagato per omicidio e poi prosciolto per legittima difesa e uso legittimo delle armi. Placanica è anche sotto processo con l'accusa di aver abusato sessualmente di una bambina di 11 anni.
