Il cannibale di Salerno fece a pezzi la madre e la mangiò: “Volevo ricucirle dei pezzi”
Una storia degna di un film dell'orrore quella di Lino Renzi, cannibale e matricida di Torrione, un quartiere di Salerno, che uccise e divorò la madre. Per Antonello Crisci, docente universitario di psichiatria e perito del Tribunale, l'uomo è totalmente infermo e socialmente pericoloso. Renzi, inoltre, non è in grado di sostenere alcun grado di giudizio. A spiegarlo è la perizia psichiatrica consegnata in tribunale nei giorni scorsi dal professor Crisci che, nella sua relazione, riporta anche alcuni dettagli del racconto dell'assassino. Come rivela Metropolisweb, Lino Renzi avrebbe confessato: "Volevo distruggerla e poi ricostruirla", ed avrebbe anche ammesso di aver fatto a pezzi la madre e di averla cucinata e persino mangiata.
Il cannibale è ora ricoverato press l'ospedale di Aversa, dove è in cura psichiatrica. Proprio la necessità di farsi curare, più volte auspicata dalla madre, sarebbe il movente del feroce omicidio. Dopo interminabili discussioni, infatti, la donna è stata uccisa e poi fatta a pezzi. I fatti risalgono al luglio scorso: la vittima si trovava in bagno quando ha subito l'aggressione del figlio, che l'ha uccisa a forza di calci e pugni in testa per poi deturparne il cadavere.