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Il cancro si batte ma il Sud è ancora indietro: al nord si sopravvive di più

I dati del registro italiano dei tumori confermano l’aumento delle sopravvivenze tra i malati di cancro ma ci sono ancora moltissime differenze tra regioni soprattutto tra quelle del nord e del Sud.
A cura di Antonio Palma
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I tumori si possono sconfiggere visto che anno dopo anno i sopravvissuti sono sempre di più, ma moltissimo dipende da diagnosi tempestiva e cure valide che purtroppo però non sempre son disponibili o vengono messe in atto nel modo giusto. È quanto emerge dall'ultimo rapporto AIRTUM, il registro italiano dei tumori,  sulla sopravvivenza dei pazienti oncologici in Italia. Un dato evidente infatti è che le persone che si sono ammalate fra il 2005 e il 2009 hanno una sopravvivenza migliore rispetto a chi si è ammalato nel quinquennio precedente, ma purtroppo restano da segnalare squilibri, anche notevoli, da zone a zone e in particolare un evidente gap tra regioni del nord e del sud.

Secondo i dati del rapporto, relativi al 2016, oggi in Italia, il 63% delle donne e il 54% degli uomini sconfiggono la malattia o almeno sono ancora vivi dopo 5 anni dalla diagnosi. Un dato incoraggiante visto che le percentuali precedenti erano del 51% per gli uomini e del 60% per le donne. Per i cinque tumori più frequenti (cioé al seno, colon-retto, polmone, prostata e vescica) questo si traduce in più di 6.270 persone vive. “Complessivamente la sopravvivenza registrata in Italia è più elevata della media europea sia negli uomini (54% vs 49%) che nelle donne (63% vs 57%), con due sole eccezioni: la leucemia linfatica (sopravvivenza identica, pari al 39%) e i tumori della colecisti e vie biliari" spiega il rapporto .

“La sopravvivenza è il dato principale in campo oncologico ed è condizionata da due aspetti: la fase nella quale viene diagnosticata la malattia e l'efficacia delle terapie. Su questo parametro epidemiologico influiscono quindi sia gli interventi di prevenzione secondaria che la disponibilità e l'accesso alle terapie più efficaci", ha spiegato il presidente nazionale dell'Associazione italiana di oncologia medica. Proprio questi elementi infatti sono alla base della  disparità di genere, visto che il tumore più frequente nelle donne, quello della mammella, ha un programma di screening attivo da anni ed un continuo miglioramento delle cure, ma anche delle disparità dei dati tra regioni.

Complessivamente al Nord si registrano dati migliori rispetto al Sud.  Nonostante la prevalenza dei tumori sia più bassa nel meridione, cioè ci si ammala di meno, al sud si sopravvive anche di meno. Nel dettaglio, le sopravvivenze più elevate si registrano in Emilia-Romagna e Toscana, sia negli uomini (56%) che nelle donne (65% donne), mentre fanalino di coda sono Sardegna e Campania.

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