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Il boss latitante che non rinuncia alle vacanze: arrestato in spiaggia

Si tratta di Roberto Matalone, considerato elemento di spicco della cosca della ‘ndrangheta dei Pesce di Rosarno. I Carabinieri lo hanno arrestato nel vibonese, mentre in spiaggia con la sua famiglia piantava l’ombrellone.
A cura di Susanna Picone
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Si tratta di Roberto Matalone, considerato elemento di spicco della cosca della ‘ndrangheta dei Pesce di Rosarno. I Carabinieri lo hanno arrestato nel vibonese, mentre in spiaggia con la sua famiglia piantava l’ombrellone.

Roberto Matalone è stato arrestato dai Carabinieri a Ioppolo, un centro del Vibonese, dopo una latitanza che durava dal 28 aprile del 2010, quando l’esponente della ‘ndrangheta calabrese era sfuggito al provvedimento di fermo disposto dalla Dda di Reggio Calabria. Il 35enne di Rosarno, considerato un elemento di spicco della cosca dei Pesce, è stato intercettato dai Carabinieri, da tempo sulle sue tracce, mentre si trovava in spiaggia insieme alla moglie (la sorella del boss Francesco Pesce) e ai suoi figli. Matalone, forse convinto che i Carabinieri non sarebbero mai arrivati a scovarlo su una delle spiagge più rinomate della Calabria, se ne stava tranquillo a prendere il sole seduto su una sdraio, senza provare a nascondersi. Da giorni si trovava nella località turistica, lì aveva affittato una villa con giardino.

Era l’uomo che aveva preso il posto del cognato capo del clan – Quando i Carabinieri l’hanno trovato avrebbero anche aspettato che lui sistemasse per bene l’ombrellone prima di raggiungerlo alle spalle. Il tutto mentre l’esponente della ‘ndrangheta si apprestava ad iniziare anche una lettura “particolare”: tra le sue mani c’era il libro di Andrea Galli, “Cacciatori di mafiosi”, dove si parla proprio della cattura del cognato di Matalone, Ciccio Pesce, che a sua volta è stato arrestato esattamente un anno fa. E Matalone, dopo il boss Pesce, era l’uomo che l’aveva sostituito nella gestione degli affari illeciti del clan di Rosarno.

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