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Il “Bangkok Shutdown” blocca la Thailandia, ma le elezioni si faranno

Gli scontri in Thailandia non accennano a placarsi. Migliaia di cittadini hanno occupato diverse zone della Capitale in segno di solidarietà con l’opposizione, che pretende le dimissioni del governo. Ma nonostante le proteste, le elezioni si terranno come previsto il 2 febbraio.
A cura di Biagio Chiariello
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E' ancora altissima la tensione in Thailandia. A Bangkok da ormai tre giorni va avanti una protesta popolare, guidata dall'ex parlamentare Suthep Thaugsuban, con l'intento di bloccare l'intera capitale ad oltranza, fino a quando il premier Yingluck Shinawatra non rinuncerà all'incarico. Il primo ministro è accusata di essere un burattino nella mani del fratello maggiore, l'ex premier Thaksin Shinawatra. Quest'ultimo fu rovesciato da un colpo di stato nel 2006, ma il suo partito è rimasto sempre in testa nei sondaggi. L'ormai ex politico è in esilio dopo essere stato riconosciuto colpevole di rapina da un tribunale locale. Già lo scorso novembre i manifestanti sono riusciti ad occupare diversi edifici governativi, oltre a mobilitare migliaia di persone per le strade della Capitale.

Elezioni il 2 febbraio, confermato – Nel tentativo di disinnescare ansie e agitazioni, Shinawatra ha sciolto il parlamento e indetto elezioni il prossimo mese. Ma l'opposizione ha detto ‘no' a questa ipotesi, sottolineando l'importanza di varare un Consiglio del Popolo che possa approvare in 12-18 mesi le riforme istituzionali ed economiche a Bangkok. L'obiettivo è anche quello di evitare la nascita di una dinastia di poteri, come successo per la famiglia Shinawatra. Dal 13 gennaio la protesta è riesplosa. I dimostranti sono scesi in piazza sventolando bandiere nazionali e indossando t-shirt con lo slogan “Bangkok shutdown”. Nelle proteste due persone sono rimaste ferite a Bangkok e un piccolo ordigno esplosivo è stato lanciato nella notte contro la residenza dell'ex primo ministro thailandese Abhisit Vejjajiva, attuale leader dell’opposizione. Sono stati schierati 18mila poliziotti per garantire la sicurezza. Nel frattempo Shinawatra ha fatto sapere che le elezioni si terranno regolarmente il prossimo 2 febbraio, come riporta oggi il Bangkok Post. Ed ora il governo è pronto a dichiarare lo stato di emergenza in caso di nuovi disordini.

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