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Idee regalo Natale: cinque libri per il runner

Torniamo con una nuova lista di consigli per i regali di Natale. Questa volta ci concentriamo sui cinque libri sui quali andare a colpo sicuro per i runners.
A cura di Mirko Cafaro
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Nel caso in cui le 10 idee regalo per far felice il runner non vi fossero bastate a sciogliere tutti i dubbi in merito ai regali da mettere sotto l'albero di Natale, oggi torniamo con una nuova lista di consigli. Questa volta a tema specifico: i cinque libri sui quali potete andare a colpo sicuro per far felice il vostro amico/parente/partner runner. Due specifiche: non si tratta di libri a tema squisitamente tecnico (non aspettatevi tabelle, piani d'allenamento, ma qualcosina c'è comunque) e inoltre vi suggeriamo di informarvi prima dell'acquisto, attraverso apposite "spie", al fine di evitare doppioni per il destinatario del presente.

1. Born to Run – Christopher McDougall (Mondadori, 396 pagine, 17.50 euro). Christopher McDougall, giornalista, ex inviato di guerra e runner dilettante, racconta il suo viaggio avventuroso sulle tracce dei Tarahumara, una popolazione che vive nei selvaggi Copper Canyon dello stato messicano di Chihuahua. I Tarahumara – "il popolo più gentile, più felice e più forte della terra" – sono i più grandi runner di tutti i tempi, capaci di correre decine di chilometri in condizioni estreme senza apparente fatica e senza subire infortuni. Il loro segreto consiste in una dieta frugale ma perfettamente equilibrata (se escludiamo il topo alla griglia e un distillato locale piuttosto alcolico di cui sono ghiotti), in una tecnica della corsa particolarmente efficace e in un atteggiamento mentale più simile alla saggezza del filosofo che all'aggressività a cui i nostri campioni ci hanno abituato. Coinvolgente e ironico, McDougall punteggia il suo racconto di aneddoti su grandi corridori del passato come Emil Zatopek o Roger Bannister, e di singolari scoperte, arricchite di consigli tecnici e dati scientifici, sul mondo delle ultramaratone.

2. L'arte di correre – Haruki Murakami (Einaudi, 162 pagine, 18 euro). Una riflessione sul talento, sulla creatività e più in generale sulla condizione umana; l'autoritratto di uno scrittore-maratoneta, di un uomo di straordinaria determinazione, di profonda consapevolezza – dei propri limiti come delle proprie capacità -, di maniacale autodisciplina nel sottoporre il proprio fisico al duro esercizio della corsa; e non da ultimo la sorpresa di scoprire che un autore celebrato per la potenza della sua fantasia sia in realtà una natura estremamente metodica, ordinata, agli antipodi dello stereotipo dell'artista tutto "genio e sregolatezza".

3. Lo zen e l'arte della corsa – Luca Speciani (Correre, 191 pagine, 17 euro). L’emozione del gesto atletico, vissuta in un’ottica originale di riscoperta interiore matura e appassionata, ha creato la premessa per questo libro, ricco di spunti ed itinerari che ognuno potrà percorrere al proprio passo. Episodi autobiografici, suggerimenti pratici, approfondimenti tecnici, piccoli e grandi spunti di riflessione, costituiscono il percorso suggerito dall’autore per riavvicinarsi alla fatica, all’umiltà, all’esaltazione del correre da una prospettiva completamente diversa: guardando dentro di noi.

4. Corro perchè mia mamma mi picchia – Giovanni Storti (Mondadori, 190 pagine, 16.50 euro). In questo libro Giovanni Storti si presenta in una veste insolita, maglietta e pantaloncini, e ci parla della sua più grande passione fuori dal palco, quella per la corsa. Lo fa alla sua maniera, con la consueta ironia, con un intreccio di leggerezza e profondità. Alternandosi nel racconto con Franz Rossi, compagno di avventure e di allenamenti, Giovanni, instancabile "assaggiatore di corse", pronto a sfidare il caldo come il freddo, a correre di giorno e di notte, a qualsiasi latitudine o altitudine, ci spiega come ha scoperto, o meglio riscoperto, questa vena atletica. Dalle fughe infantili per sottrarsi alle ciabattate materne a una pratica ritrovata, non tanto per motivazioni salutistiche, quanto perché la corsa ha il fascino di una vera arte. Ci addentriamo così, in compagnia dei due protagonisti, negli itinerari delle gare più coinvolgenti, sentiamo con loro la fatica ma anche il piacere di misurarsi con se stessi e con gli altri, la gioia di superare i propri limiti. E soprattutto impariamo a guardare con curiosità ed emozione i luoghi e l'umanità che si incontrano lungo il tragitto. Si aprono davanti a noi scorci di una Milano, quella dei Navigli, dei parchi e della Montagnetta di San Siro, lontana dall'affannata metropoli dell'immaginario collettivo.

5. Parli sempre di corsa – Linus (Mondadori, 100 pagine, 9 euro). Un libro molto intimo e molto autobiografico, in cui Linus racconta cosa gli succede nella mente, nel cuore e nell'anima quando smette i panni del deejay ed esce a fare una sgambata. Le tabelle, i carboidrati, le scarpe nuove ci sono eccome, sia ben chiaro. C'è la Maratona di New York, con i suoi riti, il marketing estremo e i quattromila italiani che il giorno prima si riscaldano a Central Park. C'è l'ossessione per i chilometri misurati con la perizia di un geometra svizzero. Ci sono il cardiofrequenzimetro, la playlist sull'iPod, quel senso di eroica fratellanza con una marea di sconosciuti che faticano al suo fianco. E poi c'è il Kenia, la terra degli uomini-antilope, dove correre veloce significava sopravvivere e oggi, grazie agli sponsor, può significare vivere da signori. Ma tutti questi luoghi comuni del corridore amatoriale sono come un tappeto musicale su cui Linus fa scorrere la sua voce per raccontare un universo di sentimenti, persone e aneddoti che ha raggiunto perché si è messo a corrergli dietro. Un universo personalissimo e molto avvincente, che l'ha cambiato nel profondo.

photo credit: dietadeporte via photopin cc

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