514 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

I vescovi ucraini in ginocchio davanti a Benedetto XVI

La foto sta facendo il giro del mondo sui social network. Gli alti prelati ucraini, a Roma per vedere Francesco, si sono recati in visita anche da Joseph Ratzinger e gli hanno chiesto la sua benedizione.
514 CONDIVISIONI
I vescovi ucraini si inginocchiano davanti a Benedetto XVI
I vescovi ucraini si inginocchiano davanti a Benedetto XVI

Certe foto parlano da sole e dicono molto più di migliaia di parole. I vescovi ucraini, in visita a Roma per incontrare papa Francesco, hanno deciso di fermarsi a salutare anche il papa emerito Benedetto XVI. Lo hanno, così, incontrato nei giardini vaticani, dove il pontefice che rinunciato al ministero petrino è solito fare qualche passeggiata pomeridiana. Hanno scambiato qualche battuta e, alla fine, gli hanno chiesto di impartire loro la sua benedizione. A questo punto, i vescovi, in una maniera del tutto inusuale, si sino inginocchiati come fossero dei fedeli qualunque, mentre Benedetto XVI invocava il sostegno di Dio su di loro. La maggior parte di loro sono anziani e non si sono fatti problemi ad abbassarsi e a posare le ginocchia sul nudo asfalto. L’immagine è stata immortalata da un fotografo, che l’ha condivisa su Facebook ed ora sta facendo il giro del mondo.

Sabato scorso il presidente della conferenza dei vescovi della chiesa cattolica ucraina, minoritaria all’interno di un Paese in cui la gran parte dei cittadini sono ortodossi, ha guidato il gruppo dei suoi confratelli in Vaticano, dove si è svolta la cosiddetta “visita ad limina” che tutti i vescovi del mondo sono tenuti a fare a Roma per incontrare il pontefice con cadenza variabile. L'arcivescovo di Leopoli, monsignor Mieczysław Mokrzycki, ha anche avuto l’idea di sfruttare l’occasione per salutare Joseph Ratzinger, a cui è stato chiesto di benedire la prima pietra di un convento destinato a monaci benedettini che sorgerà proprio a Leopoli.

La chiesa cattolica ucraina vive in questi mesi un periodo difficilissimo della sua storia. Mentre nelle regioni nell’est del Paese si continua a sparare e morire, i separatisti minacciano di comprimere la libertà dei cattolici per favorire gli ortodossi, che sono legati al patriarcato di Mosca, molto vicino al presidente Vladimir Putin. Alcuni mesi fa, quando filorussi e filoeuropei si sfidavano apertamente al centro di Kiev, il capo della chiesa greco-cattolica ucraina, monsignor Sviatoslav Schevchuk si era espresso in maniera netta contro ogni oppressione: ““La Chiesa si riserva il diritto di giudicare quella che è la situazione nel Paese, se ci sono violazioni dei diritti umani e dei principi della moralità pubblica che emanano dalla legge di Dio e si riflettono nella Dottrina sociale della Chiesa” aveva dichiarato.

514 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views