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I servizi segreti: “L’Isis ha reclutato 50 combattenti italiani”

Secondo i nostri servizi di intelligence una cinquantina di giovani italiani si sarebbero arruolati come combattenti dell’Isis.
A cura di Davide Falcioni
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Il miliziano dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante che ha decapitato il giornalista americano Foley è un cittadino inglese, ma chi crede che il fenomeno delle "migrazioni" per combattere nella jihad islamica interessi solo il Regno Unito sbaglia di grosso. Circa 50 italiani, infatti, adescati sul web e convertiti alla Guerra Santa, starebbero combattendo in questi mesi sui fronti di Iraq e Siria. Secondo i nostri servizi segreti si tratterebbe di ragazzi tra i 18 e i 25 anni indottrinati prevalentemente tramite tecniche manipolative molto potenti sperimentate in Pakistan nei campi di addestramento per giovani combattenti.

Intelligence: "Italia crocevia organizzativo per i foreign gighters"

Secondo i nostri servizi di intelligence i "foreign fighters" italiani sarebbero diverse decine. La struttura organizzativa sarebbe composta da "teste di ponte" che mantengono contatti con gli "ufficiali" islamici e individuano i ragazzi da "adescare". I soggetti attenzionati sarebbero stati oltre 200 e molti di loro avrebbero già trascorso un periodo di intenso addestramento in basi militari afghane. L'Italia rappresenterebbe un punto nevralgico, un crocevia di fondamentale importanza non solo per il reclutamento operativo, ma soprattutto per la "distribuzione" in Europa di cellule organizzative, capaci poi di armare ragazzi in regno Unito, Francia, Germania e altri paesi europei.

I combattenti provengono soprattutto dal Nord Italia

I combattenti sono tutti maschi e hanno tra i 18 e i 25 anni: sarebbero stati indottrinati tramite l'ausilio del web e di tecniche pervasive in grado di far fare a molti il passo decisivo, quello che distingue un "simpatizzante" da un miliziano armato pronto a morire per la causa. Quando sono pronte, le reclute dell’Isis possono contare sugli ufficiali di collegamento che organizzano le loro trasferte. Secondo i servizi segreti larga parte dei combattenti italiani sarebbero stati reclutati al Nord, tra Brescia, Torino, Milano, Ravenna e Bologna. Alcuni sarebbero partiti anche da Napoli e Roma.

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