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I marò tornano in India, le reazioni: “Parola data da italiani è sacra”

Latorre e Girone ripartiranno già stasera per l’India e saranno accompagnati dal sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura. Il Capo dello Stato Napolitano: “Apprezzamento per il senso di responsabilità”. E dall’India: “Un bene per entrambi i Paesi”. Il Pdl critica: “Decisione grave, ritorno all’Italietta”.
A cura di Susanna Picone
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Latorre e Girone ripartiranno già stasera per l’India e saranno accompagnati dal sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura. Il Capo dello Stato Napolitano ai marò: “Apprezzamento per il senso di responsabilità”. E dall’India: “Un bene per entrambi i Paesi”.

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone ripartiranno già stasera per l’India. Il governo italiano è tornato sui suoi passi e ha deciso che i due marò accusati di omicidio devono rispettare la parola data alla Corte Suprema indiana e dunque devono far ritorno nel Paese entro la scadenza del loro permesso. I Fucilieri di Marina saranno accompagnati in India dal sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura che ha precisato che il governo indiano ha garantito che non ci sarà la pena di morte nei loro confronti. Latorre e Girone risiederanno nell’ambasciata italiana a New Delhi e, secondo quanto ha assicurato De Mistura, “potranno anche andare al ristorante se vogliono”. Il sottosegretario ha sottolineato che “la parola data da un italiano è sacra”, che l’Italia aveva sospeso il loro rientro in India “in attesa che New Delhi garantisse alcune condizioni”. E in seguito all’annuncio del governo sono arrivate le prime reazioni a tale decisione che riguarda i due marò.

I loro familiari si sono chiusi nel silenzio: casa Latorre non ha voluto commentare la notizia data da Palazzo Chigi e i parenti del marò hanno solo detto che “è una cosa troppo grande” e che non possono e non vogliono dire nulla. No comment anche da parte della moglie di Salvatore Girone. L’apprezzamento per il senso di responsabilità dei militari arriva invece da parte del Capo dello Stato Giorgio Napolitano: in un comunicato del Quirinale si legge che il Presidente ha parlato con Latorre e nel corso della telefonata “ha espresso a lui e al suo collega Girone l’apprezzamento per il senso di responsabilità con cui hanno accolto la decisione del Governo e ha assicurato loro la massima vicinanza nel percorso che li attende con l’augurio di un sollecito, corretto riconoscimento delle loro ragioni”. E anche dall’India arriva una prima reazione in merito al caso dei marò: la notizia annunciata dal nostro governo “è un bene per entrambi i Paesi”, così il ministro degli Esteri indiano Salman Khurshid.

Duri i commenti del Pdl: “Ritorno all’Italietta” – “Vergogna! I marò riconsegnati all’India. Ma dove è finito l’orgoglio nazionale? Lancio una proposta al nostro presidente: trasformiamo la manifestazione di sabato per Berlusconi nella giornata contro la malagiustizia che condanna preventivamente gli innocenti. Tutti gli italiani di buona volontà devono scendere in piazza contro questo scempio, contro chi calpesta la Costituzione e infanga la patria”: è il duro commento della parlamentare del Pdl Daniela Santanchè sul caso dei marò. Una “vergogna” ribadita anche da altri esponenti del centrodestra: Mariastella Gelmini parla di una “doppia inversione a U per l’Italia” dicendo che i marò non meritavano questo trattamento: “Siamo tornati all’Italietta dei giri di valzer”. Giorgia Meloni parla invece della “più grande umiliazione diplomatica dalla nascita dello Stato italiano” e propone anche di spedire “Monti e Terzi in India al posto dei marò”. Negativo anche il commento del segretario del Pdl, Angelino Alfano: "Decisione grave, tragico ritorno all'Italietta".

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