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I marò Girone e Latorre devono tornare in India. Pinotti: “Decisione inaccettabile”

Il ministro della Difesa ha replicato alla Corte Suprema Indiana, che aveva respinto l’istanza di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: il primo chiedeva un rientro in Italia dopo quasi un anno, per passare il Natale in famiglia, l’altro di proseguire la riabilitazione dopo l’ictus.
A cura di Biagio Chiariello
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UPDATE – Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha replicato duramente alla Corte Suprema Indiana: "Massimiliano Latorre si deve curare qui in Italia, ce lo stanno dicendo i medici e non vedo quindi come possa tornare in India. Noi non ci muoviamo da questa posizione". La decisione delle autorità indiane "è stata una doccia gelata – ha aggiunto il ministro a Porta a Porta -, una decisione incomprensibile che non riesco a spiegarmi. Questa situazione va risolta e l'Italia non può fare altro che reagire". "Anche da un punto di vista umanitario la nostra richiesta doveva essere accettata – sottolinea il ministro -. Stiamo seguendo con il ministro degli Esteri e con il presidente del Consiglio questa questione e faremo un punto politico domani mattina in Parlamento".

La Corte Suprema indiana ha deciso di non esaminare le richieste dei due marò italiani. Ciò vuol dire che Massimiliano Latorre lascerà l’Italia nei primi di gennaio, dopo aver terminato il percorso terapeutico iniziato a seguito del malore accusato a settembre a Nuova Delhi, e che Salvatore Girone non passerà il Natale in famiglia. Le istanze dei due fucilieri accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati chiedevano l’attenuazione delle condizioni della loro libertà provvisoria. Nell’istanza presentata, Girone sottolineava il fatto di non aver potuto più riabbracciare in Italia i suoi figli dal marzo dello scorso anno, quando aveva usufruito di un permesso in occasione delle elezioni legislative. Il marò aveva evidenziato il pesante impatto psicologico che la sua prolungata assenza sta avendo sui suoi ragazzi, un maschio e una femmina. E chiedeva quindi di poter temporaneamente rientrare per un periodo di tre mesi, giusto in tempo per il Natale.

No della Corte suprema alle richieste dei marò

Latorre, invece, si trova in Italia dal 13 settembre scorso dopo l’ictus che lo ha colpito in India e voleva che i giudici gli accordassero un ulteriore periodo di quattro mesi per continuare l’iter terapeutico e sottoporsi anche ad un altro intervento. Ma la Corte Suprema che si è riunita questa mattina si è espressa in maniera negativa. Il presidente, H.L. Dattu, ha sostenuto che la richiesta non poteva essere accettata perché l’inchiesta della morte dei due pescatori “non è finita” e “i capi di accusa non sono stati ancora presentati”. “Anche le vittime – ha concluso – hanno i loro diritti”.

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