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I malati di Sla scrivono a Renzi: “Ci riceva o ci staccheremo i respiratori”

Salvatore Usala, presidente del Comitato 16 Novembre, chiede al premier e ai ministri di essere ricevuto. Se non accadrà dal 6 maggio darà inizio a uno sciopero della fame totale.
A cura di D. F.
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Il segretario del Comitato 16 Novembre Salvatore Usala – malato di Sla – ha scritto un'accorata lettera al presidente del Consiglio Matteo Renzi e ai ministri della Salute, dell'Economia e delle Politiche Sociali. Usala ha reso noto che il 6 maggio prossimo i malati di Sla aderenti al Comitato daranno vita a una nuova azione di protesta: un presidio, ma soprattutto uno sciopero totale della fame per chiedere fondi per una vita più dignitosa. Non solo: hanno anche minacciato di non ricaricare i respiratori che gli consentono di rimanere in vita. Secondo Usala, infatti, Renzi non avrebbe mai citato i malati di Sla nei suoi interventi e – benché sollecitato a farlo – non li avrebbe ancora ricevuti. Il Comitato ha proposto il progetto "Restare a casa" che consente "risparmi per 2.250 milioni in tre anni e pone i disabili davanti a una assistenza umana, in mezzo alla famiglia ma aspettiamo ancora una risposta".

"Chiediamo al Governo e alla maggioranza – ha aggiunto Usala – tre cose: convocazione tavolo interministeriale, allargato a regioni e associazioni, per la predisposizione di un Piano nazionale per le non autosufficienze; lo sblocco del Fondo nazionale per la non autosufficienza 2014 con ripartizione alle regioni; e rivedere urgentemente la riforma dell'Isee che rischia di penalizzare persone con disabilità e loro familiari". "Visto il vostro assordante silenzio ci costringete ad una ulteriore lotta estrema – ha concluso Usala – sapete benissimo che rischiamo la vita, ma non abbiamo paura della morte, noi lottiamo per la dignità, la speranza e la passione. Il 6 maggio saremo a Roma. Sarà una bella propaganda per le elezioni europee".

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