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I francesi fanno causa a Costa Crociere. Ma il capitolo risarcimenti è solo all’inizio

Una coppia di coniugi francesi sopravvissuti all’incidente della Concordia fa causa alla compagnia di crociere italiana. Si attivano pure le associazioni di consumatori in Italia. Sono solo le prime richieste di risarcimento che potrebbero portare a danni incalcolabili per il gruppo Carnival che controlla anche Costa Crociere.
A cura di Biagio Chiariello
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Sono passati quattro giorni dall'incidente della Concordia: 11 morti, 24 dispersi, polemiche a non finire, video fake e telefonate da brividi. Ed ora per il gruppo Costa Crociere inizia a concretizzarsi quell'incubo che ha preso forma nei pressi dell'isola del Giglio. Due coniugi francesi, Patrice e Tatiana Vecchi, residenti a Cavalaire-sur-Mer, questa mattina hanno fatto causa al gruppo Costa Crociere per omissione di soccorso, omicidio colposo e mancata osservanza delle norme di sicurezza. Lo ha fatto sapere il loro legale Frederic Casano. La coppia starebbe organizzando un vero e proprio collettivo di vittime al quale ha già aderito un centinaio di persone.

La denuncia, presentata nel pomeriggio alla procura di Tolone, riguarda il principale protagonista del naufragio della nave da crociera. Colui che è riuscito a catalizzare l'attenzione dei media e dell'opinione pubblica, il comandante Francesco Schettino che, scrive il legale, «non era al suo posto». L'evacuazione si sarebbe svolta «nella più completa disorganizzazione, e Costa Crociere dovrà dare delle spiegazioni».

Si mobilitano anche le associazioni di consumatori in Italia

Ma nel frattempo ad attivarsi sono anche le associazioni di consumatori in Italia. Sembra chiaro che il primo passo della compagnia proprietaria della nave sarà quello di risarcire gli sfortunati passeggeri con somme che potrebbero andare fino a 500 mila euro per i danni alla persona; 20 mila per quelli alle cose; 50 mila per gli altri danni. Non è detto che la procedura di risarcimento danni non implichi una class action, azione collettiva, prevista dall’art. 140bis del codice di consumo e promossa, in questo caso, dal Codacons. «Il nostro obiettivo è quello di far ottenere a ciascun passeggero un indennizzo, pari ad almeno 10mila euro, per i danni materiali subiti e per quelli morali, come il terrore patito, la vacanza rovinata e i gravi rischi corsi,spiega il presidente Carlo Rienzi».

Danni economici incalcolabili dopo il disastro della Costa Concordia

Secondo l’amministratore delegato di Costa Crociere, Pierluigi Foschi, la prima stima «dei danni immediati» è di 93 milioni di dollari. Ma le spese potrebbe essere molto superiori. Già se consideriamo il fatto chel a Concordia non sarà più utilizzabile per tutto il 2012, l’impatto del disastro sui profitti va considerato tra gli 85 e i 95 milioni di dollari. C'è poi l'eventuale danno ambientale che l’incidente potrebbe causare nell’Arcipelago toscano.

Non è certo un caso se la grana risarcimenti ha portato ieri il titolo Carnival PCL, la più grande compagnia di crociere al mondo che controlla anche Costa Crociere, a cedere il 17,35% sul Ftse100 di Londra. La Costa Crociere è in ogni caso coperta da un’assicurazione obbligatoria che si attiva automaticamente in caso di sciagure simili a quella avvenuta del 13 gennaio scorso. Toccherà infatti al gruppo Aol sborsare oltre 30 milioni di dollari come copertura assicurativa.

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