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I detenuti in Romania diventano tutti scrittori: un mese di sconto a libro

Molti condannati illustri hanno sfornato in pochi mesi romanzi, trattati scientifici e saggi. Tra di loro anche il presidente della squadra di calcio dello Steaua Bucarest, Gigi Becali, e l’ex primo ministro Adrian Nastase. Ma adesso la pacchia sembra finita.
A cura di Giorgio Scura
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L'aria del carcere, almeno in Romania, sembra far bene alla vena letteraria. Se doveste finirci dentro, niente paura: cominciate a scrivere (o a copiare) e otterrete grossi sconti di pena: 30 giorni a libro. A scoprire la vecchia legge, risalente al regime comunista di Ceausescu, un gruppo di "vip", tra cui l'ex senatore Sorin Rosca Stanescu, condannato per associazione mafiosa, e il proprietario dello Steaua Bucarest, George "Gigi" Becali (nella foto). Un'irrefrenabile vena letteraria: secondo fonti investigative romene, nel 2013 i libri pubblicati dai detenuti si potevano contare sulle dita di una mano. L'anno dopo qualche avvocato per niente sprovveduto deve aver scovato la legge e così l'anno dopo i volumi sono diventati 90; nel 2015 addirittura 340.

La Dna, direzione nazionale anticorruzione, ha sentito puzza di bruciato e ora cerca di vederci meglio. E ha così scoperto che a scrivere i volumi sono ghostwriter pagati dai detenuti più facoltosi. Ora, le carceri romene non devono essere proprio il paradiso dello scrittore: senza biblioteche, nè Internet, a volte senza neanche un tavolo. Eppure i galeotti romanzieri e scienziati sfornavano libri come pagnotte: 212 pagine in 7 ore; 180 pagine in 12 ore. Una vera febbre creativa.

Nel caso di Becali, una sorta di Berlusconi di Romania, presidente dello Steaua, imprenditore, politico e membro del parlamento europeo è stato condannato a una pena di 42 mesi per tangenti, ridotta ad appena 5 grazie a cinque volumi: è uscito dalla prigione lo scorso aprile. E come lui Dan Voicolescu, ex leader del partito conservatore romeno, condannato a 10 anni per riciclaggio: 10 libri in 18 mesi. Stessa irrefrenabile pulsione culturale per  l’ex primo ministro Adrian Nastase, condannato a due anni per fondi illegali ha pubblicato una lunga serie di saggi scientifici.

Il governo di Dacian Ciolos ha così deciso di darci un taglio e il mese scorso ha presentato un'ordinanza per sospendere questa legge fino a settembre 2016.

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