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I contrabbandieri di materiale nucleare hanno cercato acquirenti nell’Isis

Lo rivela l’Associated Press, che ha visionato i fascicoli di inchiesta della polizia moldava sui traffici di materiale nucleare tra Est Europa e Medio Oriente.
A cura di Davide Falcioni
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Le autorità di polizia dell'Europa dell'Est, in collaborazione con l'FBI, hanno fermato nei mesi scorsi un traffico di materiale nucleare avviato da contrabbandieri russi con contatti con lo Stato Islamico ed altri gruppi estremisti del Medio Oriente. A rivelarlo è l'Associated Press, secondo cui quattro operazioni di "compravendita" sarebbero state bloccate negli ultimi cinque anni, l'ultima delle quali lo scorso febbraio, quando un trafficante  offrì un ingente quantitativo di cesio, "sufficiente a contaminare numerose città" cercando specificamente un acquirente dell’Isis. Alcuni dei contrabbandieri, secondo l'AP, potrebbero avere legami con organizzazioni criminali attive in Russia.

Secondo gli investigatori alcune organizzazioni criminali, in qualche caso legate all'agenzia succeduta al KGB russo, avrebbero messo in piedi un prospero mercato nero di materiale nucleare in Moldova. I trafficanti, tuttavia, non sono stati arrestati e negli anni sono riusciti a darsi alla latitanza, gestendo comunque il florido contrabbando di scorie. La polizia moldava e le autorità giudiziarie hanno mostrato i fascicoli investigativi all’Associated Press nell’intento dimostrare la pericolosità del mercato nero di materiale nucleare, spiegando anche che i tesi rapporti diplomatici tra Russia e Occidente hanno reso le indagini più complicate del previsto. Il sospetto, comunque, è che i trafficanti stiano cercando di vendere una cospicua parte del materiale stivato da Mosca e abbandonato per anni.

Constantin Malic, ufficiale di polizia moldavo che ha indagato sui traffici illeciti, ha spiegato: "Ci possiamo aspettare altri di questi casi. Finché i criminali pensano di poter guadagnare molto denaro senza essere arrestati, continueranno a farlo". Secondo l'Associated Press, che ha visionato il materiale investigativo, la strategia anti – contrabbandieri attuata finora lascerebbe a desiderare e non rappresenterebbe un argine efficace al traffico illecito di materiale nucleare.

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