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I Cobas sfidano il Governo: indetto il blocco degli scrutini per due giorni

Il sindacato ha indetto due giorni di sciopero che partiranno all’indomani della fine delle lezioni scolastiche.
A cura di Davide Falcioni
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Nella lotta contro La Buona Scuola del Governo Renzi i Cobas sembrano determinati ad alzare il livello dello scontro: il sindacato ha infatti indetto il blocco degli scrutini e di tutte le altre attività della scuola per due giorni consecutivi dopo la fine delle lezioni, proclamando per il 7 giugno una nuova manifestazione nazionale. Le due giornate di mobilitazione del personale scolastico varieranno da regione a regione, a seconda della fine delle lezioni. Lìaccelerazione impressa dal sindacato appare come una risposta a quella imposta dal Presidente del Consiglio, determinato a chiudere la riforma entro pochi giorni dopo l'approvazione, da parte della Camera, dei primi tre articoli. Renzi ha anche commentato la minaccia di precettazione da parte del garante degli scioperi, dichiarando che è ancora prematuro discutere di questa mossa.

In una nota dei Cobas si legge: "Anche se avremmo preferito una convocazione unitaria, riteniamo che vadano rotti gli indugi per dare con urgenza un forte segnale che tranquillizzi i docenti e che dimostri la legittimità della forma di lotta proposta: e per questo abbiamo indetto, auspicando fortemente che anche gli altri sindacati facciano lo stesso, il blocco degli scrutini e di ogni attività scolastica per tutto il personale per due giorni consecutivi, a partire dal giorno seguente la fine delle lezioni, differenziata per regioni", in base alla data del termine delle lezioni.

Il sindacato rimane quindi "in attesa di una nuova convocazione da parte del "cattivo maestro" Renzi. Sulla base delle risposte e sulla disponibilità a ritirare il ddl, promulgando un decreto per la stabilizzazione dei precari, valuteremo come proseguire la lotta, anche oltre i due giorni di blocco già indetti, se così deciderà la maggioranza dei docenti e degli ata. Di questo – si aggiunge – discuteremo con i lavoratori e le lavoratrici nelle giornate di mobilitazione unitaria tra il 18 e il 20, in occasione del voto sul ddl alla Camera: come pure del modo di smontare il tentativo del governo di contrapporre i docenti alle famiglie".

La replica del Garante sugli Scioperi non ha tardato ad arrivare: "Premesso che chi si muove fuori dalle regole danneggia solo e soltanto studenti e famiglie, e a loro dovrà spiegare le ragioni di un eventuale blocco illegale degli scrutini, l'Autorità come annunciato nei giorni scorsi, valuterà la legittimità dell'atto di proclamazione nelle prossime ore e lo farà con rigore a tutela degli utenti. Detto questo il Garante fa rispettare la legge dell'accordo sulla scuola, non fa polemica con sindacati più o meno rappresentativi".

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