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I cellulari che buttiamo valgono oro: ecco come riciclare gli smartphone

I dispositivi elettronici che usiamo comunemente, oltre a contenere materiali tossici per l’ambiente e la salute umana, sono ricchi anche di metalli dal grande valore, che è importante recuperare. Ecco come farlo grazie al progetto #Recovery #Green #Metal, finanziato con un’azione di crowdfunding promossa dalla piattaforma di Tim “WithYouWeDo”.
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A cura di Redazione
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Cellulare vecchio: ricicla!
Cellulare vecchio: ricicla!

Gli italiani sono un popolo iperconnesso: possiedono circa un cellulare e mezzo a testa e sono tra i più ossessionati dalla Rete di tutta Europa. Secondo l’ultima ricerca Eurispes del 2016, il 93,1 per cento degli over 18 ha un telefonino e più del 75 ha uno smartphone, utilizzandolo per navigare sui social network, cercare informazioni e addirittura fare acquisti. Non ci si accontenta di un dispositivo qualsiasi, ma di quello all’ultima moda. E siccome la tecnologia avanza a ritmi serratissimi, sbarazzarsi dei vecchi telefoni, che diventano obsoleti nel giro di pochi mesi, è all’ordine del giorno. Il che corrisponde, di conseguenza, ad una quantità crescente dei cosiddetti Raee, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, che bisogna saper gestire.

Da cosa sono composti gli smartphone?

Pochi, però, sanno cosa si getta via insieme agli smartphone e quali sono le conseguenze, anche pericolose, che implica un loro smaltimento nel modo sbagliato. I dispositivi elettronici, non solo i cellulari ma anche i tablet, le stampanti e le più comuni schede telefoniche, sono composti in parte da materiali come la plastica, il vetro, il rame e altre sostanze come il cadmio o il piombo che sono molto pericolose per l’ambiente e per la salute umana, ma anche da materie nobili, soprattutto metalli come l’oro, l’argento e il palladio, di grande valore. Un vero e proprio spreco di risorse che ogni anno finisce nelle discariche di tutto il mondo. Basti pensare che, secondo l’Onu, soltanto nel 2014 in tutto il globo sono stati prodotti fino a 50 milioni di tonnellate di rifiuti hi-tech, contenenti oltre 320 tonnellate d’oro e 7200 d’argento per un valore complessivo di 15 miliardi di euro.

Perché è importante recuperare e riciclare i vecchi cellulari

Eppure, nonostante tra i rifiuti di questo genere si nasconda un vero e proprio tesoro, la maggior parte dei metalli preziosi che costituiscono gli smartphone e i loro componenti non viene recuperata nel modo adeguato. Soltanto una minima parte della grande quantità di Raee viene riciclata, anche se le normative europee in materia tendono ad agevolare un ciclo virtuoso di raccolta differenziata per evitarne lo smaltimento incontrollato e incrementare la valorizzazione delle sostanze al loro interno, che potrebbero fare la fortuna di molti. Soprattutto se si tiene presente che i Raee prodotti nel Vecchio Continente nel 2017 saranno circa 12,5 milioni di tonnellate, rappresentando una vera e propria “miniera urbana”, cioè una delle principali sorgenti di materie prime seconde di valore, al pari delle miniere tradizionali.

L’idea di #Recovery #Green #Metal

Una proposta di recupero dei metalli preziosi contenuti nelle piccole apparecchiature elettroniche attraverso processi a impatto zero, sia dal punto di vista economico che ambientale, arriva direttamente dall’Italia, più precisamente dall’Università di Cagliari, che ha realizzato in collaborazione con lo spin-off universitario 3R Metals Srl, il progetto #Recovery #Green #Metal. Il gruppo di ricercatori, coordinato dalla professoressa Paola Deplano, ha perfezionato un metodo basato sull’uso di reagenti di sintesi eco-sostenibili e brevettati a livello europeo.

Un’iniziativa, questa, molto innovativa, e resa possibile da un’azione di crowdfunding promossa da Tim con la sua piattaforma WithYouWeDo, che ha permesso di avviarne il progetto pilota raccogliendo oltre 90mila euro. Il processo ideato prevede prima la dissoluzione dei metalli di base e poi la dissoluzione e il recupero di quelli nobili, tra cui oro e argento. Il tutto, però, senza utilizzare reagenti che risultino pericolosi per l’ambiente e la salute umana. In questo modo è possibile riciclare e valorizzare quelle sostanze partendo dagli smartphone che vengono gettati via quotidianamente in modo efficiente e sostenibile.

Di #Recovery #Green #Metal si parlerà anche nel corso della seconda edizione di Start!, il programma di Tim, condotto da Francesco Mandelli e Federico alla scoperta dei servizi più innovativi nati grazie al web e sviluppati da startup Made in Italy. Ogni settimana, infatti, i due showmen intraprenderanno un viaggio che li porterà a raccontare il tema della puntata attraverso le differenti esperienze dei personaggi e dei progetti che incontreranno.

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