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Hong Kong, proteste durante l’anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese

I manifestanti hanno continuato le proteste durante l’anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese.
A cura di Davide Falcioni
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Continua la mobilitazione dei manifestanti di Hong Kong: nel giorno della festa nazionale cinese (65esimo anniversario della fondazione della Repubblica Popolare) gli attivisti hanno ignorato gli inviti di Pechino di interrompere la protesta e, più determinati che mai, hanno sfidato non solo i gas lacrimogeni e i liquidi urticanti ma anche il maltempo che si è abbattuto sulla regione, dirigendosi verso la piazza Golden Bauhinia, sito dall'alto valore simbolico dove poi si è tenuta la cerimonia ufficiale. I manifestanti hanno sommerso di grida e fischi gli interventi degli alti funzionari del Partito Comunista Cinese, protetti da un cordone di uomini delle forze dell'ordine.

La celebrazione della Repubblica Popolare ha fornito l'occasione al governatore di Hong Kong per invitare i cittadini del'ex colonia britannica oggi controllata dalla Cina a "lavorare mano nella mano per realizzare il sogno cinese". "Ci auguriamo – ha continuato – che tutti i settori della società lavorino con il governo in modo pacifico, legale, razionale e pragmatico", per far avanzare il "nostro processo costituzionale". Nel frattempo la protesta degli studenti di Hong Kong ha trovato il pieno sostegno degli Stati Uniti d'America, con il segretario di Stato John Kerryc he si è detto disponibile a discutere della crisi in corso con il suo collega di Pechino Wang Yi nel corso di un colloquio previsto oggi presso il dipartimento di Stato.

Sulla stessa lunghezza d'onda anche la Chiesa, con i vescovi che hanno annunciato l'intenzione di scendere in piazza: "Crediamo nel dialogo. Ma se il governo non ci sta, allora possiamo fare una richiesta più forte, occupando la parte centrale della città, disturbando gli affari di Hong Kong, lo sappiamo bene, purtroppo. E ci potrebbero essere delle perdite economiche. Ma forse a quel punto ci ascolteranno", ha rivelato il cardinale Joseph Zen a Repubblica.

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