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“Ho avuto paura e sono scappato”. Arrestato il pirata che ha travolto e ucciso Alessio, 16 anni

Michele Agostini, 37enne di Carrara, ha confessato di aver investito Alessio con la sua moto. Il ragazzino stava tornando da scuola quando ha trovato la morte. Ora dovrà rispondere del reato di omicidio stradale con l’aggravante di fuga del conducente.
A cura di Biagio Chiariello
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Ha un’identità l'investitore di Alessio Zanetti, il 16enne ucciso da una moto pirata mentre tornava a casa da scuola sull’Aurelia, alla periferia di Carrara. Ha infatti confessato tutto Michele Agostini, 37 anni, l’uomo che era in sella allo scooter – uno Yamaha Majesty 125 di colore nero – che intorno all’ora di pranzo di giovedì 19 maggio ha travolto e ucciso Alessio. Dopo l’incidente, il comandante della polizia municipale Paola Micheletti e quello dei carabinieri, coordinati dal comandante Mario Ricciardi, avevano dato il via ad una caccia all’uomo che si è conclusa oggi.

“Una serrata attività investigativa – hanno spiegato nel corso di una conferenza stampa la comandante Micheletti, il capo dei carabinieri Ricciardi, e il comandante del Norm Walter Calandri – nella quale basandoci sulle telecamere, sui racconti dei testimoni e sui reperti raccolti sul posto siamo risaliti al responsabile. Non servirà a ridare la vita al ragazzino, ma a riportare giustizia. Un lavoro di grande collaborazione che ha dato i suoi frutti. Dai monitor abbiamo scoperto che si trattava di uno scooter Yamaha Majestic 125 del quale avevamo una parziale visione della targa. Così – hanno concluso – abbiamo passato a tappeto tutte le moto che potevano corrispondere”. L’analisi di video, filmati, testimonianze, reperti e verbali hanno portato a stringere la ricerca ad un gruppo di venti persone. Nel caso specifico, importante è stata anche una vecchia multa per un’infrazione che il 37enne aveva commesso pur non essendo proprietario del mezzo. Quando le forze dell’ordine sono arrivate a casa di Agostini, l’uomo ha ammesso subito le proprie responsabilità: “Il giovane investitore – scrivono gli inquirenti in una nota –, originario di Carrara, attualmente privo di stabile occupazione, con piccoli precedenti penali, alla vista degli operatori ammetteva immediatamente le proprie responsabilità, indicando ai presenti anche il mezzo, parcheggiato nei pressi dell’abitazione”.

Il 37enne ora dovrà rispondere del reato di omicidio stradale con l’aggravante di fuga del conducente. Agostini infatti non si sarebbe fermato per prestare soccorso allo studente, e anzi, dopo essere fuggito, è  tornato indietro per raccogliere alcuni pezzi del motociclo che erano rimasti sull’asfalto. E che avrebbero potuto permettere agli inquirenti di rintracciarlo. Tuttavia, ha dimenticato uno specchietto e una scheggia della carena. E così identificarlo è stato più semplice per le forze dell’ordine. Ora Agostini è ai domiciliari, nell’abitazione dei genitori.

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