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“Hai tolto i calzini?”, l’intercettazione che ha incastrato i due assassini di Ferrara

I due ragazzi ascoltati mentre si parlavo in caserma prima dell’interrogatorio poche ore dopo il massacro. Dalle loro voci sono emersi particolari che hanno permesso agli inquirenti di incastrarli.
A cura di Antonio Palma
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"Te li sei tolti i calzini?" chiede uno dei due all’altro che risponde "Sì, questi sono puliti. "E le scarpe?" gli chiede ancora l'amico e lui lo rassicura: "Le ho cambiate, guarda…". È un passaggio dell'intercettazione ambientale avvenuta nella caserma dei carabinieri e che ha incastrato Manuel e Riccardo, i due giovani arrestati con l'accusa di aver organizzato e messo in atto l'assassinio del padre e della madre del più giovane di loro in un macabro delitto in casa nel Ferrarese a colpi d’ascia. Come racconta il Corriere della Sera, i due erano stati fermati dai militari alcune ore dopo la scoperta del duplice delitto a causa di alcune incongruenze nel racconto del figlio delle vittime che aveva detto di essere stato con l'amico e al ritorno aver scoperto il massacro.

I due arrivati in caserma erano tranquilli pensando che la loro versione potesse reggere, ma si sarebbero smascherati da soli parlando a bassa voce dei calzini e delle scarpe di cui avrebbero dovuto disfarsi. In particolare è il figlio sedicenne della coppia a preoccuparsi che l'amico 17enne, autore materiale del delitto, si sia effettivamente ripulito visto che le sue scarpe avevano lasciato tracce in tutta la casa. L’amico quindi gli mostra le calze pulite e gli dice che quelle sporche erano nel borsone finito nel canale assieme alle scarpe e agli altri vestiti sporchi di sangue. Particolari che hanno convinto ancora di più gli inquirenti che li hanno messi alle strette durante l'interrogatorio facendoli crollare. Il primo a rivelare il delitto è stato Manuel, il 17enne,  che ha confessato di aver gettato i calzini e gli altri indumenti nel famoso borsone poi ritrovato dagli inquirenti.

Intanto proprio i genitori del 17enne sabato sera hanno voluto essere in testa alla fiaccolata che ha attraversato Pontelangorino, organizzata dal parroco locale in memoria di Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni. Nel corteo c'erano anche i compagni di scuola dei due ragazzi e gli insegnanti oltre a tanti altri conoscenti e amici delle vittime. "Siamo vicini a tutti i parenti delle vittime così come ai genitori del 17enne che dovrà fare i conti con se stesso e non avrà un futuro facile. E' una tragedia inspiegabile, la nostra comunità saprà reagire", ha detto il sindaco di Codigoro, Alice Zanardi.

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