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Hacker russi per scoprire i segreti degli F35: attaccati i server dell’Aeronautica

Lo scorso giugno lʼultimo attacco. L’Aeronautica precisa, però, che non è la forza armata a detenere questi segreti, ma è la Difesa con i suoi server.
A cura di Biagio Chiariello
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L'Aeronautica militare italiana ha confermato un attacco da parti di hacker “probabilmente russi” ai propri server, che conservano i segreti degli F35, ma ha assicurato che le difese informatiche antintrusione "hanno funzionato a dovere" e "alcun segreto o altro che potesse essere di interesse esterno è stato violato e acquisito". La notizia è riportata da Repubblica, che identifica i pirati informatici nella crew Apt28, un’organizzazione russa molto nota e composta dai migliori hacker del paese, conosciuta con altri nomi come Pawn Storm, Sofacy, Fancy Bear, Sednit, e di cui si sospettano non solo contatti ma proprio dipendenza diretta dal Cremlino.

“Gli stessi, probabilmente, che hanno hackerato il server del partito democratico durante le elezioni presidenziali americane e reso noti i nomi degli atleti occidentali che hanno gareggiato alle Olimpiadi di Rio con sostanze dopanti grazie a esenzioni terapeutiche" scrive il quotidiano di Largo Fochetti. “I vertici militari per fortuna – spiega il presidente della commissione Difesa al Senato, Nicola Latorre, esponente del Pd – ci assicurano che la parte più sensibile delle informazioni, quella classificata, non è stata toccata. Possiamo dire senza timore che il nostro livello di sicurezza ha tenuto impedendo un'offensiva che avrebbe potuto creare gravi conseguenze. Ma, proprio per questo, è evidente che i motivi di preoccupazione ci sono".

Anche il ministero della Difesa e le Forze Armate, al pari di altre amministrazioni che gestiscono dati sensibili, "hanno subito negli ultimi anni ripetuti attacchi informatici, intensificatisi più di recente. Ma sono stati tutti fermati a livello basico prima che potessero costituire qualsiasi tipo di pericolo". Lo scrive l'Ansa che cita fonti militari in merito alla notizia degli hacker russi a caccia di segreti sugli F35. "Di questi attacchi informatici ha già parlato il generale Masiello in Commissione, non ci sono ulteriori novità rispetto a quanto già riferito in Parlamento, anche se gli attacchi sono pressocché quotidiani non c'è mai stato alcun rischio o pericolo. I tentativi di intrusione sono stati, infatti, sempre respinti all'inizio. Sull'ipotesi che dietro a questi attacchi vi sia la Russia "non c'è alcun riscontro certo".

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