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“Ha scosso il figlio fino a ucciderlo”, padre indagato a Cagliari

Il piccolo è morto a Cagliari nel giugno del 2013 e ora di quanto accaduto dovrà rispondere suo padre. Fin da subito medici e inquirenti avevano avuto il sospetto di non trovarsi dinanzi a una “morte in culla”.
A cura di S. P.
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Il padre di un bambino morto a Cagliari nel giugno del 2013 risulta indagato per omicidio preterintenzionale. Sarebbe stato lui, secondo la ricostruzione degli inquirenti riportata dall'Agi, a provocare il decesso del figlio di pochi giorni. Secondo gli accertamenti medico-legali, il bambino è morto a causa della sindrome da bambino scosso (Sbs, Shaken Baby Syndrome). Si tratta di quello stato di rabbia e frustrazione che assale alcuni genitori i quali, non riuscendo a calmare il pianto del figlio, perdono il controllo e lo scuotono provocandogli danni celebrali purtroppo spesso fatali. Secondo la ricostruzione degli inquirenti è esattamente questo quanto sarebbe accaduto nel giugno del 2013 al bambino che aveva solo pochi giorni di vita. Il piccolo – figlio di una coppia di cagliaritani – era nato a fine maggio 2013. La madre aveva scelto di partorire in casa e il piccolo sembrava perfettamente sano. Sedici giorni dopo la nascita il neonato era rimasto solo a casa col papà mentre la madre era uscita per delle commissioni.

Il neonato morto quando era in casa col padre – Secondo quanto riferito dall'uomo, in quella occasione il piccolo aveva iniziato ad avere problemi di respirazione e così, dato che la situazione peggiorava rapidamente, allarmato aveva chiamato un'ambulanza. I medici, dopo aver prestato i primissimi soccorsi, si erano diretti verso la clinica Macciotta di Cagliari dove però il neonato è arrivato già privo di vita. Da quanto si apprende, fin da subito medici e inquirenti avevano avuto il sospetto di non trovarsi dinanzi a un caso di “morte in culla”.

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