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Ha delle perdite ma rifiuta il ricovero: il suo bimbo nasce morto. Indagato il ginecologo

Una donna di 34 anni si è presenta alle Cliniche San Pietro di Sassari lamentando delle perdite, ha però rifiutato il ricovero in ospedale. Il giorno successivo ha partorito il suo bimbo senza vita. Disposta l’autopsia sul corpicino.
A cura di B. C.
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Toccherà alla magistratura accertare le responsabilità di quanto accaduto nei primi di settembre alle Cliniche San Pietro di Sassari: una 34enne (in gravidanza a termine) di un paese dell’hinterland si era recata al nosocomio sardo lamentando delle perdite. Il ginecologo di turno le aveva assicurato che tutto procedeva nella norma, consigliandole comunque il ricovero. La donna aveva però preferito rifiutare,  sostenendo che avrebbe voluto parlare prima con il medico che la stava seguendo durante tutta la gravidanza. Il giorno successivo, però, è tornata in ospedale con dolori forti e il responso del tracciato questa volta è stato terribile: il cuoricino del bimbo non batteva più. Il piccolo è quindi nato senza vita.

Come scrive La Nuova Sardegna, ora madre e padre hanno deciso di rivolgersi alla procura che, come atto dovuto, ha iscritto nel registro degli indagati il ginecologo delle Cliniche facendo riferimento all’articolo 17 della legge speciale 194 del 1978 che all’articolo 17 punisce con una pena da tre mesi a due anni “chiunque per colpa cagiona a una donna l’interruzione della gravidanza o un parto prematuro”. Sarà l’autopsia a far maggior chiarezza sulla tragedia. I magistrati hanno nominato due periti che dovranno accertare le cause della morte e dire quando questa sia avvenuta, quali fossero le condizioni generali della donna e del feto prima dell’aborto e se ci fossero delle patologie a loro carico. Ma anche stabilire a quali esami sia stata sottoposta la paziente al pronto soccorso ginecologico della Aou e da quali medici.

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