“Ha alterato le parole dell’inno nazionale”. Arrestato rapper marocchino
Ad appena diciassette anni, Mister Crazy, è il più giovane prigioniero politico del Marocco. Il giovane è rinchiuso da due mesi nel carcere minorile di Casablanca per reati d'opinione. Le sua colpe? L’"alterazione delle parole dell'inno nazionale", la divulgazione di "parole immorali", l’"incitamento al consumo di droga", e l’"affronto alle istituzioni". Tutte imputazioni che sarebbero riscontrabili nelle sue canzoni. Già, perché Mister Crazy è un rapper che prima di essere arrestato raggiungeva il milione di contatti sul gruppi di condivisione video. Othman A. (questo il suo vero nome, il cognome è stato celato) ha pubblicato tre clip su You Tube, diventate molto popolari. Qualcuno nell’ultraconservatore Marocco deve averne uditi i testi: Un il cameraman e un attore che compariva in uno dei suoi video sono stati entrambi arrestati con Othman e poi rilasciati.
“Non smette di piangere e non riesce a farsi una ragione del suo arresto” dice la mamma del 17 enne, Nzha Ait Addi. Nel frattempo, in difesa del giovane rapper è nato un movimento d'opinione che ne chiede la scarcerazione. Il suo principale ‘avvocato’ è un collega, Mouad Belghawat, finito recentemente in carcere per gli stessi motivi e da poco rilasciato: “Descrivendo la nostra società con totale onestà – ha scritto Belghawat in un intervento sul sito di Al Jazeera – il rap ‘di resistenza’ gioca un ruolo importante, aprendo spazio alle critiche e proponendo alla gente un'alternativa”. La primavera araba ha indubbiamente influito sull’apparizione nella scena musicale maghrebina di nuovi rapper , ma “lo Stato castiga la critica con maggiore durezza”.