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Ha 1.243 immobili e 2 miliardi, ma Angiola Armellini “non paga le tasse”

La figlia del noto costruttore romano risulta proprietaria di migliaia di immobili, prevalentemente nella capitale. I finanzieri, oltre all’evasione fiscale, le contestano anche l’associazione a delinquere.
A cura di B. C.
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Ben 2,1 miliardi di euro di violazioni al “monitoraggio fiscale” e 190 milioni di evasione fiscale. Cifre astronomiche quelle contestate dagli investigatori della Gdf all’imprenditrice Angiolina Armellini, figlia del noto costruttore romano. La donna avrebbe 1.243 case, ubicate prevalentemente nella Capitale, sebbene intestate a varie società estere; lei che vive in un lussuoso appartamento (attico e superattico) nella centralissima Roma medievale che non era classificato come civile abitazione, avrebbe appunto utilizzato diversi luoghi per nascondersi al Fisco: principato di Monaco, Lussemburgo, Svizzera, Nuova Zelanda, Jersey e Bahamas. Questi i numeri dell'operazione "All Blacks", diretta dalla Procura della Repubblica di Roma e svolta dai finanzieri del comando provinciale delle Fiamme gialle capitolino, nei confronti della "figlia di un noto costruttore della città" come ha precisato il generale Ivano Maccari, comandante provinciale della Gdf, durante una conferenza stampa in Campidoglio.

I finanzieri hanno inoltre disconosciuto alla Armellini dieci scudi fiscali presentati nel 2009. Gli investigatori hanno anche effettuato verifiche fiscali sia nei suoi confronti che di tre holding lussemburghesi (riconducibili sempre alla donna) registrando l'omessa dichiarazione di ricavi, al lordo dei costi sostenuti, per circa 190 milioni di euro, "di cui 80 milioni riferibili alla persona fisica e il resto alle società", ha precisato il tenente colonnello della Gdf di Roma Paolo Borrelli. Insieme alla Armellini sono state denunciate altre 11 persone denunciate sono consulenti, italiani ed esteri, che erano incaricati della gestione contabile e fiscale ed responsabili, per gli investigatori, della creazione del fraudolento gruppo societario estero. A loro è stato contestato, come all’imprenditrice, il reato di associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale.

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