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Siria, nuove defezioni al vertice. Il presidente Assad è sempre più solo

Un altro membro del governo siriano tradisce Assad: secondo la tv Al Arabiya è il cugino del vice presidente Shara. Anche il fratello del dittatore, secondo alcune fonti, sarebbe in fin di vita. Continua, inoltre, l’allarme profughi: in 42 arrivati in Calabria.
A cura di Susanna Picone
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Un altro membro del governo siriano tradisce Assad: secondo la tv Al Arabiya è il cugino del vice presidente Shara. Anche il fratello del presidente, secondo alcune fonti, sarebbe in fin di vita. Continua, inoltre, l’allarme profughi: in 42 arrivati in Calabria.

Il regime di Bashar al Assad in Siria continua a perdere pezzi. A pochi giorni di distanza dalle prime, importanti, defezioni, in primis quella del premier Hijab, la televisione Al Arabiya ha prima annunciato il tradimento di un altro pezzo grosso, aveva infatti parlato del vice presidente siriano, Farouq al-Shara, per poi correggersi e fare invece riferimento al cugino di quest'ultimo, rifugiatosi in Giordania. La tv aveva trasmesso anche una dichiarazione in cui un uomo che si presentava come un parente del vice presidente Shara invitava appunto l’esercito alla “rivoluzione” contro Assad. Le defezioni dunque continuano e il presidente siriano appare ancora, se possibile più isolato nella guerra contro l’esercito ribelle. Isolato anche diplomaticamente dato che proprio oggi la Siria ha incassato l'esclusione dei paesi islamici che hanno fatto sapere di non poter tollerare "un regime che massacra il suo popolo".

Il fratello del dittatore in fin di vita – Non solo, altre voci insistenti danno in fin di vita anche il fratello di Assad che, secondo alcune fonti sarebbe rimasto gravemente ferito nell’attentato dello scorso 18 luglio a Damasco. Per alcuni avrebbe perso una gamba in quella occasione, entrambe per altre fonti. Per combattere tutto questo e provare a rafforzare una posizione piuttosto debole nelle ultime ore vi è stata la nomina, da parte di Assad, di tre nuovi Ministri. Il tutto avviene mentre l’esercito di Assad continua, imperterrito, a bombardare i centri abitati: l’ultimo bilancio arrivato ieri dalla sola città di Azaz, nella provincia di Aleppo, parla di oltre 40 morti e almeno 100 feriti, tra cui  molte donne e bambini. Distrutto, secondo alcune fonti, un intero quartiere residenziale. “Ancora una volta le forze del governo siriano hanno attaccato con un cinico disprezzo per la vita civile”, le parole di Anna Neistat, direttore di Hrw per le emergenze.

Anche la Cina chiede ad Assad la fine delle violenze – L’ultimo in ordine di tempo che chiede la fine della guerra civile in Siria è stato il ministro degli Esteri cinese, Yang Jiechi, il quale ha esortato l’inviato di Damasco, Bouthaina Shaaban, ad attuare un cessate il fuoco e ad accettare la mediazione internazione per dire basta allo spargimento di sangue. Secondo la rappresentante del regime di Assad, giunta a Pechino martedì scorso, il governo siriano coopererà con gli sforzi nella mediazione internazionale “per cercare una strada per mettere fine alle violenza e con l’opposizione per lanciare un dialogo inclusivo con l’ampia partecipazione di tutte le parti”. Shaaban, in un’intervista al China Daily, ha anche accusato l’occidente che aiuta con soldi e armi “persone che incitano la guerra civile in Siria”.

Intanto è ancora allarme profughi, in 42 sbarcati in Calabria – Intanto, come più volte sottolineato in questi giorni anche dal ministro degli Esteri Giulio Terzi, l’allarme più grande di una guerra civile è quello della popolazione in fuga dalle proprie terre. Stamane vi è stato un nuovo sbarco sulle coste italiane: in 42 sono arrivati sulla spiaggia di Monasterace, in Calabria, tra di loro c’è anche un neonato e molti bambini. L’imbarcazione sulla quale viaggiavano è stata notata da una pattuglia della Guardia costiera, i migranti hanno detto di essere siriani e di essere partiti dalla Turchia. Tutti sono stati rifocillati dalla Protezione civile e trasferiti in un locale messo a disposizione dal sindaco di Stilo.

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