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Guerra in Siria, i bambini usano Pokemon Go: “Trovateci e venite a salvarci”

La campagna dell’organo di informazione delle forze rivoluzionarie siriane. Bambini con disegni dei Pokemon: “Trovateci e venite a salvarci”.
A cura di Davide Falcioni
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Mentre in tutto il mondo adulti e bambini sembrano ossessionati dalla moda di Pokemon Go in Siria nessuno ha la possibilità di divertirsi andando a "caccia" dei simpatici personaggio dei cartoni animati. Da cinque anni, infatti, nel paese mediorientale è in corso una guerra sanguinosa che vede scontrarsi sul terreno di battaglia gli uomini dell'esercito governativo di Bashar Al Assad e i ribelli, facenti capo anche allo Stato Islamico. Il conflitto ha provocato finora centinaia di migliaia di morti e in quella che viene considerata la principale tragedia umanitaria dalla fine della Seconda Guerra Mondiale oltre 2,3 milioni di bambini sono stati costretti a lasciare la scuole. Molti anche ad emigrare nei paesi vicini oppure in Europa.

I bambini siriani: "Venite a salvarci"

Ebbene, proprio i bambini siriani sono diventati protagonisti di una campagna virale di sensibilizzazione che ha fatto il giro del mondo. I bimbi, infatti, si sono piazzati davanti all'obiettivo di una macchina fotografica con dei fogli su cui sono stati riprodotti Pikachu, Squirtle o altri, e in basso un messaggio in lingua araba molto eloquente che recita così: "Trovateci e venite a salvarci". La campagna è stata promossa dall'organo di informazione delle forze rivoluzionarie siriane (The Revolutionary Forces of Syria Media Office) attraverso l'hashtag #PokemonInSyria.

La campagna suona come una provocazione al mondo occidentale che troppo spesso negli ultimi anni ha chiuso gli occhi di fronte alla guerra in Siria, un conflitto che, secondo l'Unicef, ha ucciso oltre 10 mila bambini e ragazzi sotto i 18 anni. Si stima – inoltre – che siano circa 16,2 milioni i siriani bisognosi di assistenza umanitaria, nei confini del paese o negli Stati che ospitano profughi. Più di cinque milioni e mezzo sono i minori all'interno della Siria, ai quali si aggiungono altri 2 milioni di bambini, fuggiti nei Paesi della regione (Turchia, Giordania, Libano, Iraq ed Egitto).

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